Chi dormirebbe tranquillo con stormi di avvoltoi sulla testa?
- Marietta è una cittadina della Pennsylvania
- Da anni convive con stormi di avvoltoi che tra l’autunno e l’inverno si annidano sui tetti delle case
- Nel 2020 però la cosa si è fatta ancora più seria
- Il numero di uccelli che staziona su tetti e alberi è spaventoso
- Le leggi federali però vietano di dare la caccia a questi animali
Non saremo banali, per cui non cominceremo citando uno dei più noti e inquietanti film di Alfred Hitchcock, “Gli Uccelli”. Però la storia che stiamo per raccontarti sembra proprio la trama di quel film (tragico epilogo a parte, almeno per ora). In Pennsylvania c’è una cittadina, che si chiama Marietta, i cui abitanti devono convivere con degli ospiti non proprio graditissimi: stormi di avvoltoi.
Non è colpa loro, ma gli avvoltoi non sono tra gli uccelli più simpatici del mondo. Sarà perché mangiano le carogne, chissà. Ma apprendiamo che non mangiano solo carogne. Gli piace molto anche beccare la gomma che è sui tetti, e devastano tutti gli oggetti in plastica che la gente lascia sotto al portico o intorno casa. Per non parlare degli escrementi che ricoprono ogni cosa. Convivere con gli avvoltoi, assicurano gli abitanti di Marietta, non è una cosa facile.
Stormi di avvoltoi che non se ne vogliono andare
In verità la gente del posto è abituata a questa oscura presenza. Da una decina di anni ormai gli stormi di avvoltoi, tra autunno e inverno, migrano in questa zona e stazionano nell’area per qualche settimana. Pare però che il 2020 sia un anno eccezionale: il numero di uccelli è assai più numeroso del solito. Il problema è che questi animali sono una specie protetta. Gli avvoltoi di cui parliamo appartengono alla specie Coragyps atratus e in italiano vengono chiamati “urubù dalla testa nera”.
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Ci vorrebbe un’autorizzazione apposita per poter sparare contro di loro. Per il momento gli abitanti di Marietta si contentano di dar loro fastidio battendo sulle pentole e facendo esplodere mortaretti. Ma gli avvoltoi, pazienti, non sembrano preoccupati più di tanto. Non c’è che dire: il 2020 è decisamente il loro anno ideale.