Era domenica quel 19 luglio 1992 quando Cosa Nostra decise di togliere la vita al giudice antimafia Paolo Borsellino. Un’ auto imbottita di 100kg di tritolo fu posizionata davanti casa della madre del giudice, in via D’Amelio a Palermo. Non appena Borsellino giunse a fare visita alla madre l’auto-bomba scoppiò strappando la vita a Paolo Borsellino e gli agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Ai microfoni di Fanpage.it il fratello, Salvatore Borsellino racconta quei momenti con una speranza ancora viva nel cuore, quella che prima o poi possa venir fuori la verità sulle Stragi di Capaci e Via D’Amelio.
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