Non solo spettacolari eruzioni, ma anche disagi. Tanti. Da marzo ad oggi i paesi alle pendici dell’Etna vivono una continua emergenza a causa delle emissioni di ceneri laviche che si riversano su tutti i paesi che circondano il vulcano più grande d’Europa. Non è un episodio occasionale, ma uno scenario che si ripropone ad ogni eruzione. Ad essere invase sono piazze, strade e abitazioni. Con i cittadini sono costretti a spendere in media dai 250 ai 500 euro per far ripulire tetti, viali e grondaie da ditte specializzate. Sperando che il giorno dopo non si verifichi lo stesso disagio. I comuni etnei, ormai al collasso economico, chiedono un intervento da parte del Governo. Le aree di smaltimento della cenere lavica sono ormai stracolme e aumenta anche il rischio di incidenti stradali soprattutto per i mezzi a due ruote. La protezione Civile ha inoltre raccomandato l’uso delle mascherine che qui ai cittadini non servono soltanto per la prevenzione del Covid. Siamo stati nelle case degli abitanti di Trecastagni, Milo, Zafferana Etna, per conoscere quei cittadini che quasi ogni giorno si trasformano in spazzini di cenere dell’Etna, in tanta disperazione e senza nessuna forma di aiuto da parte delle istituzioni. .di Alessandro Puglia
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