Sergio Costa, generale dei Carabinieri, è stato Ministro dell’Ambiente dal 2018 al 2021. Suo padre, Nicola Costa, fu fatto prigioniero dai nazisti a Napoli il 27 settembre del 1943. Fu condotto al campo di concentramento di Hiller Weise, campo satellite del campo di sterminio di Salzgitter, in Germania.
Tenne un diario di prigionia fino a quando non riuscì a scappare due anni dopo, attraversando tutta l’Europa a piedi con un manipolo di compagni di prigionia fino a Napoli.
"Mio padre non amava parlare della sua esperienza, ne fu segnato fino alla morte – racconta Sergio Costa a Fanpage.it – ogni tanto solo con noi figli apriva uno squarcio di storia. Mi diceva Sergio, io il fumo di quei camini, l’ho sentito, l’ho odorato, l’ho respirato, fa parte di me, è un dolore che ancora brucia. Erano i forni crematori".
Furono 44.000 gli italiani internati nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
"La democrazia non è un regalo – spiega Costa – è costata il sangue della generazione di mio padre, di mio nonno, e non lo dobbiamo dimenticare. Mio padre chi ha aperto il cuore all’umanità, quando oggi vedo una violenza figlia di un pensiero dittatoriale, allora lì comprendo che l’essere umano ha bisogno di fare un salto di qualità". Nicola Costa, ha ricevuto dopo la sua morte, la medaglia d’onore.
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