Sperimentazione e mercato: il laboratorio della fiera ArtVerona

di solobuonumore

Sperimentazione e mercato: il laboratorio della fiera ArtVerona

Verona 14 ott. (askanews) – Ad accogliere il pubblico c’è un grande tappeto di Stefano Arienti, 500 metri quadrati di opera d’arte ispirati al Piranesi che raccontano l’Europa: è il biglietto da visita della 17esima edizione di ArtVerona, fiera che tradizionalmente offre una panoramica sulla scena italiana, ma che guarda anche con maggiore attenzione all’ambito internazionale. In una prospettiva che, come sempre più stanno facendo le grandi fiere, accosta al mercato la ricerca.

"ArtVerona – ha spiegato ad askanews il direttore artistico Stefano Raimondi – è sempre stata una fiera dal doppio animo, da un lato la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione, ma anche la sostenibilità. Ci sono progetti di artisti storici, grandi ambienti nei quali il pubblico è chiamato a navigare, a immergersi per vivere l’arte in prima persona. Poi ci sono le avanguardie e i linguaggi più contemporanei, legati per esempio al metatarso, agli NFT, a tutto quello che è l’arte digitale".

Particolarmente interessante, tra le varie sezioni curate, quella dedicata agli Habitat, ambienti immersivi creati da artisti come Luciano Fabro, Marina Apollonio o Nanda Vigo, che offrono chiaramente un’esperienza museale. Il cuore di una fiera sonoperò le 140 gallerie presenti, ed è stimolante, attraversando i corridoi, sentire il bisogno di una nuova energia, la voglia di dare risposte più articolate e meno banali alle domande contemporanee.

"Anche se gli anni della pandemia sono stati difficili – ha aggiunto Raimondi – le gallerie hanno saputo resistere, diversificare, usare i nuovi media e hanno una grande voglia di riprendere i contatti personali, le relazioni".

Relazioni che passano anche attraverso i nomi degli artisti che si possono incontrare qui ad ArtVerona, e, potendo scegliere, ci fa piacere citare due donne come Marinella Senatore, da Mazzoleni e Zehra Dogan, da Prometeo Gallery. Entrambe, in modi diversi, simbolo di un sistema dell’arte capace di battere strade alternative, complesse e piene di consapevolezza. Farlo in una fiera, a nostro avviso, è ancora più interessante.

(Leonardo Merlini)

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