Milano, 6 feb. (askanews) – I ragazzi di Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni, hanno chiesto l’opinione dei loro coetanei sulla scelta del Garante della Privacy di vietare l’utilizzo del social TikTok ai minori di 14 anni dopo la morte a Palermo della ragazzina di 10 anni a causa di una sfida estrema.
Sei adolescenti su dieci sono d’accordo con la decisione del Garante della Privacy di vietare l’utilizzo del social TikTok ai minori di 14 anni e reputa necessario un controllo più serrato per verificare l’età effettiva degli utenti. Il sondaggio è stato rivolto dai ragazzi di Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni, a un campione di circa 250 adolescenti a seguito della morte a Palermo di una bambina di 10 che aveva emulato una sfida estrema su TikTok.
Secondo i dati raccolti dal sondaggio, la maggior parte dei ragazzi ha detto che a 14 anni non si è ancora maturi e responsabili per potere gestire al meglio il mondo dei social, definito da alcuni come un "luogo pericoloso" e un "mezzo troppo potente" pieno di trappole nelle quali è facile cadere, soprattutto quando si è così piccoli. Altri intervistati credono che bisognerebbe educare i bambini ai pericoli dei social fin dall’infanzia e che alzare l’età minima vorrebbe dire solamente rimandare il problema.
Radioimmaginaria ha interpellato anche Luna Scognamiglio, tiktoker con più di 490mila follower e Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina, impegnata da anni nella tutela dei minori in rete.
"Se prima i minori di 14 anni erano più tutelati, ora invece possono trovare sui social contenuti di ogni genere – ha detto Luna Scognamiglio – molti di questi non lanciano nemmeno un buon messaggio, l’adolescenza è un’età fondamentale per la formazione di una persona e non dovrebbe essere influenzata dai social".
"La decisione del Garante – ha aggiunto Ivano Zoppi – è molto importante perché dice alla comunità educante che bisogna stare vicino ai propri figli e accende i riflettori su un grosso problema: è necessario educare i ragazzi ai social. Negli ultimi giorni a Gallipoli si è diffusa un’altra sfida estrema partita dai social: la planking challenge che consiste nel buttarsi contro le auto in corsa. Radioimmaginaria ha chiesto il parere a due adolescenti che abitano in quelle zone e dalle loro parole è emersa molta preoccupazione per "l’assenza di stimoli causata da questo periodo di isolamento che sta portando sempre più adolescenti a compiere gesti così pericolosi".
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