Soffri anche tu di dolori addominali, meteorismo, gonfiore e movimenti intestinali anomali? Potrebbe trattarsi di sindrome del colon irritabile. E come rimediare a questi sintomi? Anzitutto, rettificando la dieta e lo stile di vita.
Sappiamo, infatti, che la dieta, sebbene non sia la causa principale della sindrome da colon irritabile, può influire molto sulle manifestazioni annesse. Ma cosa bisognerebbe mangiare? L’assetto nutrizionale può variare a seconda dei sintomi predominanti, come stipsi o diarrea, e la sua efficacia cambiare in modo significativo da un soggetto all’altro.
Ad esempio, molte persone ottengono buoni risultati eliminando tutti i prodotti e gli atteggiamenti potenzialmente irritanti o stimolanti, come l’alcol, il caffè, i cibi piccanti, il fumo di sigaretta e gli eventi stressanti. Altre persone vedono dei miglioramenti con l’assunzione di integratori probiotici e prebiotici, mentre altre, addirittura, vedono un peggioramento.
Per due terzi dei pazienti si è dimostrata efficace una dieta chiamata Low-FODMAPs Diet, che esclude specifici fattori nutrizionali di origine vegetale e fungina, che possono influenzare negativamente i sintomi del colon irritabile.
Alcuni esempi sono: grosse quantità di fruttosio, che si trova principalmente nella frutta e nei dolcificanti granulari o negli sciroppi, grosse quantità di lattosio, presente nel latte e nei suoi derivati non opportunamente fermentati. Ma anche il gruppo dei fruttani, contenuti in aglio, cipolla, frumento, orzo, segale, e dei galattani, che si trovano nei legumi come fagioli, lenticchie e soia. Infine i polioli, molti dei quali si possono trovare in alcuni frutti come mele, avocado, ciliegie, fichi, pesche e prugne.
Nella dieta per il colon irritabile con diarrea, è consigliato evitare cibi ricchi di fibre non solubili, responsabili di fermentazioni e contrazioni riflesse del colon, presenti nella buccia della verdura, della frutta, e nei rivestimenti esterni dei cereali e dei legumi.
È utile, invece, aumentare le fibre solubili poco fermentabili, che tendono a gelificare l’acqua delle feci.
Oltre ai FODMAP, peraltro, sarebbe opportuno limitare i grossi carichi glicemici, che possono esercitare un effetto probiotico molto intenso.
L’efficacia dei probiotici, invece, è variabile, con effetti positivi per alcuni e peggioramenti per altri.
Nella dieta per il colon irritabile con stipsi è consigliabile aumentare indiscriminatamente l’assunzione di fibre e acqua, includendo cibi lassativi come i kiwi e probiotici. Ma va detto che non sempre questa strategia riesce a regolarizzare l’intestino.
Anche se può sembrare una contraddizione, l’esclusione dei FODMAPs dalla dieta di questi soggetti può ridurre la stipsi.
Altri punti chiave per diminuire la sindrome del colon irritabile sono i cambiamenti nelle abitudini di vita, come la riduzione dello stress generale e la pratica di esercizio fisico regolare, che possono avere effetti positivi sui sintomi, sia per la stipsi che per la diarrea.
Chiudiamo ricordando che, in caso di sintomi riconducibili ad una sindrome da intestino irritabile, è comunque importante rivolgersi a uno specialista e fare degli esami per escludere allergie e intolleranze alimentari, come quella al lattosio o la celiachia, e le malattie dell’apparato digerente.
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