Silvia Stilli, AOI, “All’ONU il compito di fermare le armi: la pace è di tutti e ha bisogno di tutti

Con Silvia Stilli, portavoce di AOI, l’Associazione delle Ong Italiane, abbiamo conversato a proposito di due argomenti: il primo è legato alla profonda novità che riguarda l’organizzazione che la Stilli rappresenta, e cioè il nuovo statuto – concepito e sottoscritto il 2 ottobre scorso a Milano – che conferisce ad AOI uno spazio di rappresentanza, all’interno del Terzo Settore, molto più ampio, aggregando anche organismi non strettamente legati al mondo della Cooperazione Internazionale: come l’accoglienza, l’inclusione sociale, il commercio equo, l’economia civile e sociale, le cooperative, i piccoli produttori. Un mondo, dunque, assai più ampio, ma con la comune vocazione alla pace e che si batte per l’equità della condizione di vita economica e sociale delle persone di tutto il mondo, oltre che per la difesa dei diritti fondamentali. Il secondo argomento ha riguardato invece la manifestazione per la pace del 5 novembre. L’AOI è un organismo complesso, che ospita sensibilità diverse, ma sul tema della pace è stato raggiunto un equilibrio “in brevissimo tempo”, ha sottolineato Stilli. La manifestazione ha alle spalle una coalizione di ben 500 organizzazioni internazionali, che si rivolgono direttamente al segretario generale dell’ONU, luogo politico ideale – “non quello della NATO” – al quale rivolgere un appello contro la guerra e contro il riarmo. L’AOI nell’ambito delle diverse anime del pacifismo si colloca affermando i punti in comune sui quali, al suo interno, ha trovato un accordo, e cioè: trattare, silenziare le armi, condannare Putin, ricordare a Zelensky – come ha scritto il capo della CEI, Matteo Zuppi, sull’Avvenire – “che la pace è di tutti e ha bisogno di tutti”.

L’Altro Mondo è uno spazio di Mondo Solidale dedicato a video-conversazioni che approfondiscono i temi della Cooperazione internazionale, degli aiuti umanitari, del volontariato e dei diritti umani

di Carlo Ciavoni