La scoperta di uno dei più grandi giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale, grazie all’Eni, ci sottrae dal ricatto della Federazione Russa. Un grazie ai giornalisti del Corriere che hanno scoperto e raccontato la verità
Siamo un Paese bellissimo e generoso, come dicono tutti, ma spesso noi italiani siamo distratti, anche nel sottolineare i nostri meriti. Si deve infatti ai nostri ricercatori dell’Eni lo storico accordo di pace tra due Paesi mediorientali importanti, formalmente in guerra da decenni, il Libano e Israele. Per ora è pace sui confini marittimi. Ma è un ottimo inizio. Ve lo assicura chi ha frequentato e amato entrambi i Paesi da sempre. Da poche ore il mio caro amico, il generale Michel Aoun, presidente libanese, che ho frequentato con gioia per anni, ha annunciato in televisione l’accordo di pace con Israele, grazie alla scoperta di uno dei più importanti giacimenti di gas del mondo, che coinvolge i due Paesi, la Grecia, la Turchia, e che avrà sostanziali ricadute in tutto il pianeta. La verità è presto detta. La scoperta del giacimento si deve proprio alle ricerche dell’ENI, motore di quella scoperta che ha risolto i problemi energetici, sottraendoci dal ricatto della Federazione Russa, responsabile della guerra sciocca e insensata all’Ucraina, a cui tutti siamo vicini perché sta lottando per la propria libertà, per la difesa e per il sacrosanto diritto a decidere dove collocarsi. Un sacerdote di Kiev, che è riuscito a far espatriare la famiglia in Italia, mi ha raccontato la sua storia martedì scorso a Roma per l’importante e storico incontro promosso dalla Comunità di S. Egidio, alla quale sono legato da sempre. Il prelato era quasi commosso e assieme siamo poi andati in Vaticano per assistere ad un nuovo incontro con Papa Francesco, che nell’udienza del mercoledì ha denunciato chiaramente che vi sono anche preti e suore che guardano i film porno, e li ha avvertiti a diffidare dalle tentazioni ordite dal demonio. Il mondo è in subbuglio, devastato da una guerra ai confini dell’Europa, e l’autorevole guida di Papa Francesco sta cercando di limitarne le conseguenze. Ecco perché è importante ascoltarlo. Personalmente, da non credente per numerose ragioni personali, da anni non perdo una sola domenica alle 12, per ascoltare in televisione le sue invettive, spesso rivolte contro la Chiesa tradizionale, prigioniera di un oscuro passato. Il pontefice non tralascia nulla, anche le speranze di fermare la "scellerata guerra all’Ucraina della Federazione russa" ( sono parole sue che condividiamo con tutto il cuore) e sostenendo le iniziative per promuovere la Pace. Come la scoperta dovuta alla ricerche dell’Eni, di un giacimento di gas nel Mediterraneo orientale, che potrà risolvere gran parte dei nostri problemi. Noi italiani siamo distratti, è vero, ma anche grazie ai nostri giornalisti siamo riusciti a raccontare, con onestà,… ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/si-deve-davvero-all-italia-pace-libano-israele/20d0a134-5879-11ed-9e79-0ca6cc80307a
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