Sono oltre 10mila i video pedopornografici scaricati dai 44 soggetti italiani, e altri 120 europei, statunitensi e dell’America Latina, ritraenti soggetti minori anche sotto i 10 anni. L’inchiesta, coordinata dalla procura fiorentina, ha portato all’arresto di 5 persone in flagranza in varie città italiane (Arezzo, Roma, Ferrara, Brescia e Venezia). Trenta le persone denunciate, 44 le perquisizioni effettuate dalla polizia postale, che, come ha spiegato il questore di Firenze Alberto Intini “grazie alla legislazione vigente ha potuto, utilizzando falsi profili, portare avanti l’inchiesta anche sotto copertura”.
Le persone coinvolte sono di tutti i ceti sociali, tra i 30 e 50 anni in maggioranza, anche se ci sono quattro pensionati. Le perquisizioni sono state effettuate in Toscana, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia. L’inchiesta è partita dalla denuncia, nel 2015, di un cittadino livornese che, scaricando musica tramite un programma di file sharing si era ritrovato sul computer un video pedopornografico.
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