PADOVA (ITALPRESS) – La Polizia di Padova, ha eseguito insieme
al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Padova, un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, disposto nei confronti di una società Cooperativa con sede a Vigonza.
Il provvedimento è stato disposto dal Giudice delle indagini preliminari di Padova su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 48enne padovano, presidente della cooperativa accusato di violazione di norme in materia di immigrazione, caporalato ed estorsione.
L’uomo, utilizzava e impiegava a titolo di manodopera dipendente, per prestazioni di assemblaggio ed etichettatura (anche con l’uso di pressa), in assenza di totale retribuzione, di qualsiasi formazione, assistenza medica ed infortunistica (i lavoratori erano privi di protezione individuale e addirittura senza scarpe) ed in situazione alloggiativa degradante (carenza cibo, vestiario, medicine, etc.), 19 stranieri (del Mali, Burkina Faso, Senegal, Costa D’Avorio, Guinea) giunti irregolarmente in Italia nell’aprile 2023, assegnati, quali richiedenti asilo in attesa di rilascio del titolo di soggiorno, ad una seconda cooperativa – avente sede nel medesimo stabile-capannone-, approfittando del loro stato di bisogno. Agli straniero veniva fattp sottoscrivere un patto formativo di lavoro volontario quantomeno di tre mesi dietro minaccia della perdita di ospitalità (vitto, alloggio) e di non inoltrare e/o ritardare la formalizzazione alla Questura di Padova delle istanze per ottenere l’asilo (con relativa possibilità di essere poi inseriti regolarmente nel mondo del lavoro).
(ITALPRESS)
al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Padova, un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, disposto nei confronti di una società Cooperativa con sede a Vigonza.
Il provvedimento è stato disposto dal Giudice delle indagini preliminari di Padova su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 48enne padovano, presidente della cooperativa accusato di violazione di norme in materia di immigrazione, caporalato ed estorsione.
L’uomo, utilizzava e impiegava a titolo di manodopera dipendente, per prestazioni di assemblaggio ed etichettatura (anche con l’uso di pressa), in assenza di totale retribuzione, di qualsiasi formazione, assistenza medica ed infortunistica (i lavoratori erano privi di protezione individuale e addirittura senza scarpe) ed in situazione alloggiativa degradante (carenza cibo, vestiario, medicine, etc.), 19 stranieri (del Mali, Burkina Faso, Senegal, Costa D’Avorio, Guinea) giunti irregolarmente in Italia nell’aprile 2023, assegnati, quali richiedenti asilo in attesa di rilascio del titolo di soggiorno, ad una seconda cooperativa – avente sede nel medesimo stabile-capannone-, approfittando del loro stato di bisogno. Agli straniero veniva fattp sottoscrivere un patto formativo di lavoro volontario quantomeno di tre mesi dietro minaccia della perdita di ospitalità (vitto, alloggio) e di non inoltrare e/o ritardare la formalizzazione alla Questura di Padova delle istanze per ottenere l’asilo (con relativa possibilità di essere poi inseriti regolarmente nel mondo del lavoro).
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