Milano, 29 giu. (askanews) – Responsabilità e rischi sempre più pressanti ma del tutto sproporzionati rispetto i compensi percepiti: con l’aggravarsi di questo squilibrio si sta registrando un progressivo e allarmante allontanamento dei professionisti dalle attività di controllo, con la conseguenza che le istituzioni vedono arretrare il presidio di legalità costituito dalla terzietà del ruolo professionale.
E’ l’allarme emerso nel corso del forum "Professionista: presidio di legalità o capro espiatorio?" promosso dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri ed Esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca e al quale hanno partecipato rappresentanti delle principali forze parlamentari.
"Le professioni che storicamente erano considerate una sorta di nicchia di benessere oggi invece si stanno letteralmente proletarizzando – ha sottolineato Riccardo Molinari, capogruppo dei deputati della Lega – E la pandemia ha aggravato ulteriormente il quadro. E’ una tendenza da invertire procedendo con le semplificazioni, grazie alle quali i professionisti possono sottrarsi agli insostenibili eccessi normativi che sono fonte di problemi e di responsabilità non proprie, per proseguire con l’adozione di una riforma fiscale che offra l’immagine di uno Stato amico che semplifica la vita ai contribuenti. Esiste infatti una stretta connessione, nelle semplificazioni, tra il vantaggio del cittadino contribuente e qualità del lavoro del professionista".
Il fenomeno del numero crescente di professionisti che cercano lavoro all’estero è stato invece evidenziato dalla capogruppo dei depudati Pd, Debora Serracchiani, che ha sottolineato come ciò si traduca in una perdita di competitività del "Sistema Italia". "Molti professionisti italiani, giovani e anche meno giovani, stanno emigrando all’estero – ha detto la capogruppo dei Deputati Pd – Se ciò risponde alla necessità di confrontarsi con sfide internazionali, o asseconda una spinta di crescita e di confronto con regole di altri Paesi allora è una scelta non solo non sbagliata ma anche necessaria. Se invece è la conseguenza del fatto che il nostro Paese non è competitivo allora il problema esiste e va affrontato, anche con le risorse che ci arrivano dal Pnrr".
Netta la posizione espressa da Luca Ciriani, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia:
"Il merito va pagato, le professioni vanno pagate, anche profumatamente se serve: la retribuzione deve essere adeguata alle responsabilità – ha affermato Ciriani – Invece se si pretende di pagare poco il professionista, non si può poi chiedere che risponda anche in prima persona di danni erariali per milioni e milioni di euro, che poi non saranno mai in grado di pagare, peraltro".
All’incontro hanno partecipato anche Davide Crippa, capogruppo alla Camera per M5s e Roberto Occhiuto, capogruppo alla Camera per Forza Italia; e sono intervenuti Claudio Cavallo, consigliere dell Istituto nazionale degli Esperti contabili, e Paolo Longoni consigliere d amministrazione della Cnpr. Con formule diverse tutti si sono detti concordi di riportare ad un giusto riconoscimento il lavoro e il ruolo dei professionisti.
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