La terra trema ancora a tre settimane esatte dal terrificante terremoto che ha colpito il centro Italia, provocando quasi trecento vittime.
Un sisma di magnitudo 5.9 gradi sulla scala Richter ha scosso Medellin, seconda città della Colombia alle 21 ora locale, quando in Italia era piena notte.
Il terremoto è stato percepito con magnitudo 6.1, ma come spesso avviene la potenza è stata poi ridimensionata. In ogni caso, nonostante fosse quasi della stessa intensità del sisma che ha praticamente raso al suolo Amatrice e altri centri abitati tra Marche e Lazio, alle autorità non risultano comunque al momento danni o vittime.
L’U.S. Geological Survey ha localizzato l’epicentro nella cittadina di Mutata a una profondità di 4 chilometri; il sisma è stato avvertito distintamente anche nella capitale Bogotà. Domenica, un’altra potente scossa di magnitudo 5.3 della scala Richter, poi declassata a magnitudo 5.0, ha provocato il panico in Macedonia, con epicentro localizzato non lontano dal confine con il Kosovo. Il sisma è stato avvertito alle 15:10 ed è avvenuto a una profondità di venti chilometri.
Secondo quanto spiegato dai media locali, alcune decine di persone hanno riportato ferite, in larga parte fratture, traumi e contusioni, subito dopo il sisma avvertito distintamente nella capitale Skopje. Proprio nella capitale del piccolo Stato che confina con l’Albania ci sarebbero stati un centinaio di feriti, che secondo i media locali, avrebbero avuto la peggio fuggendo dalle proprie case. Alcuni sono caduti per le scale, altri hanno cercato di saltare dai balconi dei piani inferiori. I servizi di pronto soccorso degli ospedali della capitale hanno assistito numerose persone.