Con un decreto del ministero dell’Economia, il governo introduce i nuovi parametri con cui l’agenzia dell’Entrate potrà valutare la coerenza del reddito dei contribuenti con i loro consumi, in vista di possibili accertamenti fiscali. Lega e Forza Italia però protestano contro quella che considerano una riedizione del cosiddetto "redditometro", sospeso dal 2018. Il viceministro dell’Economia in quota Fratelli d?italia Maurizio Leo – padre della misura – si difende sostenendo che il decreto era necessario a colmare un vuoto legisaltivo, ma prevede meccanismi più morbidi del passato. Gli alleati però insistono e chiedono di ritirare il provvedimento (peraltro già esecutivo, perché pubblicato in Gazzetta Ufficiale). In casa Lega, tuttavia, c’è anche chi si smarca dalle critiche al testo: è il caso del presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia
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