Nell’incidente aereo che ha coinvolto un piper Pa34 Seneca partito da Treviso e precipitato in Macedonia dopo 3 ore e 40 di volo sono morti sei italiani. Tra loro c’era anche Ilaria Berti, 43 anni.

Una donna che stava compiendo quel viaggio col cuore colmo di speranza. La sua idea infatti era quella comune a tanti nostri connazionali, ovvero quella di trovare un posto di lavoro fisso.

Ilaria si era diplomata al Liceo linguistico di Mestre e poi aveva svolto alcuni lavori saltuari senza mai però approdare alla tanto agognata tranquillità lavorativa ed economica. Addirittura da un anno era rimasta disoccupata e qui si inserisce il suo viaggio insieme ai membri dell’Associazione dilettantistica sportiva Aeroclub Treviso che in Macedonia aveva contribuito ad aprire un nuovo aeroclub che avrebbe potuto rappresentare l’occasione di lavoro per Ilaria.

Sua sorella spiega che per la mancanza di lavoro la donna era molto in ansia: “Una situazione che la preoccupava molto perchè non voleva essere di peso a nessuno. Ilaria nutriva molte speranze dagli amici del Club che doveva trovarle un posto di lavoro. Proprio per questo motivo aveva fatto anche un viaggio a Parigi”. La mamma di Ilaria racconta: “Era una donna solare, che amava molto gli animali e seguiva una dieta vegetariana.

Gli piaceva molto il ballo, in particolare il tango argentino. Si era fatta benvolere anche per il suo impegno nel mondo del volontariato. Aveva dedicato molto del suo tempo per aiutare i bambini del reparto pediatrico dell’ospedale all’Angelo di Mestre con la benemerita fondazione Abio. Abbiamo sperato fino all’ultimo che Ilaria si trovasse in uno degli altri tre aerei partiti dal Canova di Treviso che sono giunti a destinazione senza problemi.

Il vuoto lasciato nei nostri cuori da Ilaria non potrà essere mai colmato”.