Roma, 8 gen. (askanews) – Il capo religioso islamista Abu Bakar Bashir, ritenuto la mente degli attentati di Bali, è stato scarcerato grazie a una riduzione della pena, provocando la rabbia dei parenti delle vittime, circa 20 anni dopo il sanguinoso attentato terroristico che sull’isola indonesiana nell’ottobre 2002 provocò 202 vittime, tra le quali una decina di australiani.
Nelle immagini di Afp si vede l’82enne, considerato il leader spirituale dell’organizzazione islamista Jemaah Islamiyah, in sedia a rotelle salutare la gente e i giornalisti dopo essere tornato nell’internato islamico dove si trova la sua casa.
L’emiro non ha mai negato totalmente la sua implicazione negli attentati, ma la sua condanna fu annullata in appello per mancanza di prove. Era stato condannato a 15 anni di prigione per avere aiutato a finanziare i campi di addestramento islamisti nella provincia conservatrice di Aceh. Ha beneficiato di una riduzione della pena, dopo che i suoi avvocati hanno denunciato il rischio di contrarre il coronavirus in prigione a causa della sua età.
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