Insieme al porporato rinviate a processo altre 9 persone. Il palazzo di trova nel quartiere di Chelsea
Non c’è solo l’acquisto del palazzo di Sloane Avenue 60, a Londra, da cui comunque tutto è partito. C’è anche quello, ma pure molto altro, nel fascicolo d’inchiesta sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato che oggi ha portato al rinvio a giudizio in Vaticano di 10 persone — tra cui prelati, funzionari della Santa Sede, finanzieri e manager — e quattro società, per reati che, a vario titolo, vanno dal peculato alla truffa, dall’abuso d’ufficio all’appropriazione indebita, dalla corruzione all’estorsione e altri. C’è soprattutto il quadro di quello che gli inquirenti vaticani definiscono "un marcio sistema predatorio e lucrativo" a danno della stessa Segreteria di Stato e di suoi fondi caritativi come l’Obolo di San Pietro, con conseguenti gravi perdite per le casse vaticane, e che si sarebbe retto su "complicità e connivenze" tra operatori finanziari e consulenti esterni e addetti e dirigenti interni. C’è anche, per la prima volta in Vaticano, il caso di un porporato che andrà alla sbarra al Tribunale di primo grado, con uno specifico benestare concesso da papa Francesco: è il cardinale Angelo Becciu, ex sostituto della Segreteria di Stato ed ex prefetto per le Cause dei Santi, che lo stesso papa Bergoglio, nell’udienza-shock del 24 settembre scorso, privò delle carica e delle prerogative proprio a causa delle risultanze investigative. ( Ansa – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/scandalo-vaticano-l-immobile-londra-centro-processo-cardinale-becciu/cc93de90-dcbb-11eb-a14e-23617a4780f1