Gli ultimi irriducibili sono circa 14 nuclei familiari. Alla fine usciranno tutti da soli. Non erano rimasti nella Vela Gialla perché ostinati a restare in un edificio pericolante, ma perché ancora non sono riusciti a trovare una sistemazione, nonostante il sussidio erogato dal Comune di Napoli, non hanno ancora strappato un contratto d’affitto. Alla fine sarà il Comune a prendersi carico di loro, in parte saranno ospitati in albergo a spese del Comune fin quando non troveranno la casa in affitto, altri invece saranno sistemati in alloggi messi a disposizione dalla Curia di Napoli, sempre grazie al contributo alla sistemazione autonoma erogato dal Comune. Si svuota così dopo oltre 40 anni la Vela gialla, lo stabile che è stato il cuore pulsante della lotta degli abitanti delle Vele, qui c’era la sede storica del comitato di lotta, qui si sono tenute le prime assemblee, le prime proteste che hanno portato poi a tanti piani di abbattimento e ricostruzione che si sono succeduti negli anni. A fine mese toccherà anche alla Vela rossa, l’ultima rimasta. Le strutture sono state dichiarate inagibili già a settembre, mentre le notifiche di sgombero sono arrivate già ad ottobre. Ora si aprirà il cantiere per la demolizione. Il Comune ha annunciato che le ruspe dovrebbero iniziare ad entrare in azione già entro la fine dell’anno, per completare l’opera a maggio 2025, parallelamente si procederà alla costruzione dei primi 160 alloggi, dei 433 rimasti da fare per completare il piano di ricostruzione.
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