Pisa, 11 nov. (askanews) – In tutto il mondo si assiste ad una preoccupante flessione delle donazioni di sangue e plasma, una flessione acuita dalla pandemia, che evidenzia la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo gesto volontario , fondamentale per la produzione di farmaci salvavita.
A tale scopo, Takeda Italia, che dal 2018 è partner del servizio sanitario nazionale, ha organizzato un evento dal titolo "La Toscana che dona", nella sede dello stabilimento di Pisa, uno dei sette dove la casa farmaceutica produce farmaci plasmaderivati
"Il prodotto plasmaderivato è un prodotto salvavita. Serve per terapie croniche, critiche, e quindi derivando dal plasma umano è un prodotto estremamente raro- ha spiegato Stefano Navari Head of Quality Takeda Italia – In Italia soprattutto deriva per lo più da donazioni volontarie, e questo ci teniamo a sostenerlo, ne siamo orgogliosi, e quindi vi è un valore etico estremamente alto ed è una grande responsabilità anche per noi"
La Toscana è capofila di un accordo interregionale per la plasmaderivazione, chiamato Planet. Il partner privato di Planet è proprio Takeda Italia, i cui stabilimenti di Pisa e Rieti, la cui produzione si concentra su tre classi di proteine presenti nel plasma: immunoglobuline, albumina e fattori della coagulazione.
Simona Carli, Direttore Centro Regionale Sangue Regione Toscana: "Il nostro sistema sangue regge, funziona, ma, se questo vale, e tanto, per la donazione di sangue, nel plasma assistiamo ad una continua riduzione di donazioni. I giovani sono sempre meno, hanno difficoltà lavorative, di accesso ai servizi, la donazione di plasma è conosciuta molto meno. Quindi iniziative come questa servono anche a far capire che la donazione di plasma non è una donazione di serie b. Se il sangue salva la vita, il plasma produce farmaci salvavita. Persone vivono e non vivrebbero senza questi farmaci".
Il consorzio Planet rappresenta un esempio virtuoso di sinergia pubblico, privato, tanto in termini di servizio offerto ai cittadini che economici
Francesco Attanasio, Farmacista Dirigente Settore politiche del farmaco e appropriatezza: "Noi per esempio per l’immunoglobina fino a qualche anno fa, prima dell’accordo Planet, spendevamo circa 20 milioni di euro l’anno. Tramite una serie di situazioni che si sono venute a creare, e incentivando l’utilizzo dei plasmaderivati, riusciamo a recuperare 10, 15 milioni di euro, che vanno a coprire tutte quelle spese di farmaci innovativi: le terapie oncologiche, la terapia gea".
Takeda, presente in più di 80 Paesi, ha annunciato nei mesi scorsi nuovi investimenti in Italia per 275 milioni entro il 2025, di cui 100 milioni per raddoppiare la capacità produttiva a Pisa e Rieti e il resto per migliorare sostenibilità ambientale, ricerca e sviluppo, qualità.
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