Roma, 29 mar. (askanews) – "La fabbrica della immagini non si ferma" è il titolo dell’iniziativa organizzata dall’Anica a Roma per fare il punto sull’industria dell’audiovisivo in Italia. Il settore è cresciuto in questi due anni, soprattutto perché con la pandemia è aumentata la domanda e l’offerta di contenuti, film e serie, soprattutto sulle piattaforme streaming. Chi ha sofferto e soffre di più oggi sono naturalmente le sale cinematografiche.
Al teatro Argentina il Presidente Anica Francesco Rutelli ha chiamato rappresentati della politica, delle istituzioni, e dell’intero settore, per promuovere un confronto e definire nuovi obbiettivi. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha inviato un messaggio sottolineando che nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, nel 2020 sono stati prodotti 252 film, di 161 interamente italiani.
Al teatro Argentina il ministro della Cultura Dario Franceschini ha sottolineato che questo è un settore industriale trainante per il Paese, che continuerà a crescere nei prossimi vent’anni. Per quanto riguarda le sale cinematografiche il ministro ha detto che c’è bisogno di rinnovare l’offerta con servizi integrativi e ha ricordato che è stato appena approvato il decreto che prevede la finestra di 90 giorni prima del passaggio di un film italiano dalla sala alle piattaforme.
Rutelli ha spiegato: "Tra le cose importanti che emergono è che con la crisi enorme, pandemia ora la guerra, questa è un’industria che sta creando più posti di lavoro nel nostro Paese, quindi va difesa e va fatta crescere. Gli italiani sono bravi, bravi nella produzione di contenuti, nell’invenzione, nella presentazione di storie al mondo e quindi anche l’aumento delle piattaforme può aiutare la crescita del nostro sistema industriale e creativo.
"E’ chiaro che tocca alla politica, tocca alle industrie, tocca a chi rappresenta chi lavora, difendere gli interessi italiani. E tra l’altro l’interesse italiano è anche quello di portare i nostri prodotti e il Soft Power del nostro Paese in ogni parte del mondo".