Milano, 21 mar. (askanews) – Un tribunale russo ha vietato Facebook e Instagram accusandoli di "estremismo", una decisione che arriva nel momento in cui il governo di Putin ha messo in atto un serrato controllo dell’informazione per gestire la narrazione dell’invasione in Ucraina nei confini russi. Dove non si può usare la parola guerra nei media, pena il carcere, e l’invasione viene raccontata come una "operazione militare speciale" per "liberare gli ucraini".
Per la Corte Meta, che comprende Facebook, Instagram e Whatsapp è colpevole di tollerare l’odio contro i russi. Per i moscoviti un altro pezzo di libertà che se ne va.
"È terribile. Strano e terribile. Sono i social network più popolari nel mondo e la maggior parte dei progressisti in Russia li usa, progressisti e che portano benefici all’economia, per questo è una decisione terribile", dice Maxim che ha un brand di abbigliamento.
"Io penso che chi li vuole usare li userà comunque. Non cambierà molto, solo farà arrabbiare qualcuno, renderà la vita più difficile ad altri. Ma è una soluzione inutile secondo me. Mostra ancora una volta come le autorità non si preoccupino della gente normale", dice Margherita, architetta.
In effetti Net freedom projects fa notare che la sentenza non prevede sanzioni per chi semplicemente usa i social. In ogni caso c’è chi prende provvedimenti.
"Me lo aspettavo – dice Lev, attore – ho scaricato una vpn e li uso lo stesso".
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