Milano, 8 lug. (askanews) – Sposa il green, punta sul sostenibile e dalla fine del 2020 ha portato la quota di acqua riciclata e riutilizzata nelle attività di produzione al 94%: Rosneft, major petrolifera russa sempre più attenta all’impatto ambientale e da oltre 10 anni parte del Patto mondiale delle Nazioni Unite (United Nations Global Compact), nel 2018 ha confermato il suo impegno verso 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
La società ha ideato un concetto di sviluppo ambientale che include approcci all’uso razionale delle risorse idriche, applicando i principi di un’economia circolare. Nell’ambito di questo documento, Rosneft si è posta un obiettivo ambizioso: entro il 2030, ridurre il consumo di acqua dolce del 10%, aumentandone il riutilizzo e l’efficienza.
Nell’ambito di un accordo trilaterale con il Ministero delle Risorse Naturali della Russia e Rosprirodnadzor, la società contribuisce inoltre al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo nazionale della Federazione Russa fino al 2030 in termini di riabilitazione dei corpi idrici.
In Bashkiria, una repubblica della Federazione Russa tra il Volga e gli Urali, è stato commissionato e opera con successo il più grande complesso eurasiatico di impianti di trattamento biologico: Bashneft-Ufaneftekhim, con una capacità di 84 mila metri cubi al giorno utilizzando la tecnologia dei bioreattori a membrana. Le strutture gestiscono le acque reflue industriali, piovane e domestiche della raffineria di Bashneft, oltre a quelle di altre 66 imprese nella regione.
Gli impianti di trattamento hanno permesso di migliorare significativamente la qualità del trattamento di – sinora – 65 milioni di m3 di acque reflue, nonché di aumentare l’uso dell’acqua trattata nei processi tecnologici.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio di Gualtiero Benatelli
Immagini Rosneft, archivio