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Romics è la vera “casa” del cosplay, tra passione e inclusività

Roma, 11 ott. (askanews) – Dopo un’attesa di tre anni è tornato il Romics Cosplay Award. A vincerlo nella gara individuale della XXIX edizione della kermesse, che ha registrato 150.000 presenze in 4 giorni, è stata Federica Palmisano, nei panni di Astrid, da Dragon Trainer 3. Ma cosa significa venire nei colorati padiglioni della Fiera di Roma indossando il costume ispirato al proprio personaggio preferito dei fumetti o dei videogiochi? Lo abbiamo chiesto a due professionisti, i vincitori del premio in coppia nel 2016, Valentino Notari e Daisy Cosplay (o Daisy go diva), trasformati rispettivamente nella poliziotta Caitlyn di Arcane e in Misa Amane di Death Note:

"La mia prima grande fiera è stata proprio Romics, dove noi ci siamo conosciuti – ha spiegato ad askanews Daisy Cosplay – per me Romics è casa, Romics significa casa, sono legata alla fiera, alle persone, è bellissimo organizzarsi con gli amici per venire insieme, fare gruppo e divertirsi, significa proprio divertimento e passione".

"Il cosplay è un ambiente molto inclusivo, in cui ognuno si sente un po’ a casa sua e questo può aiutare tanto le persone che sono emarginate o subiscono bullismo o che per qualsiasi ragione non si sentono al loro posto nel mondo, qui possono trovare un posto dove essere se stesse, essere davvero felici", ha aggiunto Valentino.

Notari ha scritto anche un libro sul tema "Cosplay girl" (Mondadori 2021). Il premio ha dato a questa coppia, che è anche attivista lgbt+, la possibilità di rappresentare l’Italia al World Cosplay Summit (WCS) di Nagoya, in Giappone:

"È stato bellissimo trovarsi lì con persone da tutto il mondo, da paesi diversissimi, culture diversissime, tutti uniti dalla stessa passione", ha ricordato Daisy.

"Il modo di vivere il cosplay in Giappone è un po’ diverso dal nostro, loro sono molto concentrati sulla fotografia e i raduni, da noi è un po’ più incentrato sulle fiere. Però poi quando ci si incontra ci si accorge che la passione è la stessa, il cosplay riesce a unire davvero qualsiasi cultura", ha spiegato Valentino.

Il fenomeno del cosplay è in continua evoluzione e anche se non si è capaci di cucire costumi o costruire armature, il modo di trasformarsi c’è:

"Oggi veramente si trova di tutto, esce un’anime nuovo e il giorno dopo si trovano già le parrucche perfette, i costumi perfetti. In realtà è abbastanza semplice trovare un personaggio che si ama e arrangiarsi per mettere insieme qualcosa e venire in fiera a divertirsi che è la cosa più importante", ha concluso Daisy.

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