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Roma, manifestazione di docenti e studenti: stop a classi pollaio

Roma, 25 gen. (askanews) – Stop alle classi pollaio, immediata assunzione dei precari della scuola italiana, investimenti seri e veloci sull’edilizia scolastica, tracciamento capillare all’interno delle scuole.
Sono queste le richieste di studenti e docenti che si sono radunati davanti al ministero della Pubblica Istruzione per una manifestazione, svolta in contemporanea in decine di città italiane.
Docenti, studenti e sindacati chiedono che i soldi vengano utilizzati per una riduzione significativa del numero di alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell’organico docente e ATA.
Massimo Albisetti, segretario regionale Uil Scuola Lazio: "Vogliamo essere in presenza – ha detto – ma sicuri e questo significa trovare soluzioni. Cercheremo di trovare proposte per assicurare una gestione sicura delle scuole. La scuola è sicura, il problema è arrivarci. Altro problema: il personale scuola docente e non docenti non può fare il tampone così rapidamente come gli studenti".
Il sindacalista ha poi lanciato un appello alla ministra Azzolina: "Ministro, ascoltaci. Dacci retta, ascolta i ragazzi e ascolta il personale della scuola".
Luca Ianniello, rete degli studenti medi: "Siamo qui, davanti al ministero per rivendicare la necessità ora di ripensare il modello scolastico, c’è bisogno di investire i soldi del Next Generation, c’è bisogno di costruire la nuova scuola costruendo un modello della scuola che ripensi la didattica, che dimezzi le classi che oggi sono stracolme di alunni e assuma docenti. Una nuova scuola per questo paese. La pandemia ci ha insegnato che la scuola così non funziona".
Giulia Pezzella, docente precaria delle scuole medie: "La cosa principale che chiediamo è che vengano formate classi con al massimo 18 studenti, io direi 15, per allinearci con gli stati dell’Ue. E per dare la giusta attenzione ai ragazzi".
Siria del Liceo Archimede: "Siamo qui oggi per richiedere investimenti seri nel mondo della scuola. C’è l’occasione del recovery fund e del next generation Ue che andrebbero spesi secondo me sul mondo della scuola".
Gli fa eco uno studente del Liceo scientifico nomentano. "Le classi pollaio – ha concluso lo studente – sono un problema grave, gli spazi non ci sono. Le classi pollaio impediscono di fare lezione in modo efficace".

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