A un anno dal primo Dpcm che chiuse cinema e teatri i lavoratori dello spettacolo scendono in piazza in tutta Italia per chiedere, al neo premier, "un reddito e un tavolo interministeriale". E lo fanno con una busta gigante, che riporta la dicitura "lettera a Mario Draghi", esposta sia di fronte al Teatro Argentina che al Parlamento. Balli, cori e performance non sono mancati, ma lo stato d’animo di chi oggi ha manifestato nella capitale è ben diverso: "Sono tre mesi che mangio una volta al giorno per risparmiare", dice un clown di strada. "Ho aperto una scuola di danza e dopo tre mesi mi è stata chiusa. Non ho avuto nessun ristoro perché la mia attività ha aperto nel 2020 e ora sono disoccupata", rincara la dose una ballerina. "Non so più come sbarcare il lunario, sono stata pagata sempre in nero e non ho raggiunto nemmeno i 7 giorni di contributi per avere il bonus dei lavoratori autonomi", lamenta una musicista. .di Camilla Romana Bruno