Stephan El Shaarawy ha parlato in conferenza stampa di presentazione a Trigoria. L’attaccante è tornato a Trigoria dopo un anno e mezzo, scegliendo ancora la maglia numero 92.
Ecco le sue parole.
Hai giocato in un campionato diverso da quello italiano, oltre che aver contratto il Covid. Quando sarai pronto per tornare ad essere titolare in Serie A?
“Sono stato fermo qualche mese dopo la Nazionale. Mi sono allenato da solo, ho fatto il massimo per arrivare ad una buona condizione. Ora mi serve ancora tempo per tornare al top, abbiamo fatto un programma con i preparatori, ogni giorno lo aggiorniamo in base alle mie sensazioni, ma ho tanta voglia di ripartire. Tanto entusiasmo di ricominciare con questa maglia”.
Hai parlato con l’allenatore per una tua collocazione tattica nel tridente offensivo?
“Sì, abbiamo avuto modo di parlare con lui il primo giorno quando sono arrivato. L’attacco non è stato stravolto. Si parte larghi per poi accentrarsi. Il sistema di gioco che era simile già con Di Francesco. Gli ho fatto presente che sono a piena disposizione per ricoprire tutti i ruoli dell’attacco”.
Nel tuo ruolo c’è tanta concorrenza e di qualità. È uno stimolo o un timore?
“Non è mai un timore, soprattutto quando giochi ad alti livelli. È uno stimolo per fare sempre meglio. Sono entrato nel calcio da piccolo, mi sono sempre confrontato con grandi giocatori. Più concorrenza c’è, significa che c’è più qualità e più possibilità di vincere”.
Hai visto la gara con il Verona vicino a Dzeko, lo hai trovato sereno?
“Sì, l’ho ritrovato sereno, con il sorriso, felice di aver rivisto lui, gli altri e di aver conosciuto i nuovi”.
Qual è la strada migliore per riavere al top Dzeko?
“Sappiamo quali sono le sue qualità. È un giocatore di grande personalità. Troverà la strada per tornare ad essere un giocatore importante per la Roma”.
Tralasciando il lato economico, l’esperienza in Cina ha avuto più pregi o difetti?
“È stata un’esperienza molto particolare, condizionata dalla pandemia. I primi sei mesi mi alternavo tra club e Nazionale. Nonostante questo ho vinto un trofeo, il mio primo trofeo da protagonista in campo. Resta una soddisfazione e un rigore. Poi dopo la fine del campionato siamo stati fermi quasi sette mesi, solo allenandoci. A livello calcistico non è stato semplice. Ma sono tornato nella squadra in cui volevo tornare, con l’Europeo alle porte. Sono contento”.
Cosa hai trovato di diverso nella squadra e nella società?
“Sono molto contento di ritrovare questa società. È stata un’accoglienza molto positiva. Già l’ho detto, è come se non me ne fossi mai andato. Ho instaurato tanti rapporti qui, ho costruito più che un semplice percorso calcistico. Ho ritrovato tante persone qui a Trigoria. Mi ha fatto piacere ricevere la fiducia del presidente, del direttore Tiago, del mister. Hanno dimostrato interesse nei miei confronti sin da subito e fiducia. Ora sta a me ripagare questa fiducia. E mi auguro di farlo il prima possibile”.
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