Roma, 13 apr. (askanews) – Ristoratori ed esercenti sono tornati in piazza, al Circo Massimo, a Roma, per chiedere la riapertura delle attività chiuse per la pandemia di Covid-19. Una protesta pacifica, dopo i disordini di ieri della Capitale, da cui hanno preso le distanze:
"Credo che la conclusione di queste manifestazioni debba essere un interlocuzione con il governo: ci devono far riaprire perché abbiamo affrontato costi enormi per metterci in sicurezza, la pandemia è andata avanti, i nostri clienti sono al sicuro".
I manifestanti sono arrivati da diverse regioni mostrando cartelli con scritto: "L’Italia a colori ci ha lasciati in mutande", "Voi Correte e noi Fermi" e "Vogliamo solo lavorare". "Noi siamo pronti perché abbiamo già fatto modifiche e migliorie, plexiglass, distanziamento, mascherine, protocolli, ecc.; i problemi sono altri non i ristoranti, in Toscana tra le Regioni più chiuse d’Italia, con l’apertura dei ristoranti solo 30 giorni siamo ancora in rosso, quindi qualcosa di sbagliato c è".
Hanno chiesto una data certa per la riapertura e ristori, soprattutto per tutte quelle attività che si trovano nei centri storici svuotati da mesi.
I ristoratori avevano già annunciato che la protesta sarebbe stata una manifestazione "assolutamente pacifica e hanno ribadito di "non voler essere associati a chi mostra un atteggiamento conflittuale e violento nei confronti delle istituzioni. Resteremo in presidio al Circo Massimo, hanno detto, "finché il governo non ci riceverà".
Il nostro è un grido di dolore, credo che la dignità di tutto queste persone sia stata stata cancellata".