L’annuncio del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla costruzione della quarta linea dell’inceneritore di Acerra, ha riacceso i riflettori sull’emergenza rifiuti in Campania. Il piano regionale varato da De Luca nel 2016 doveva portare ad una ridurre i rifiuti, aumentare la differenziata e il compostaggio, invece dopo 6 anni c’è bisogno di ingrandire l’inceneritore. "Il piano di De Luca prevedeva che nel 2020 si doveva raggiungere il 70% di raccolta differenziata, invece la Regione certifica che siamo al 54,4%, ben 16 punti indietro" spiega a Fanpage.it Vincenzo Viglione, consigliere regionale dal 2015 al 2020. "Se c’è bisogno della quarta linea dell’inceneritore vuol dire che il piano regionale ha fallito e che la Campania non è mai uscita dall’emergenza rifiuti" sottolinea Alessandro Cannavacciuolo, storico ambientalista di Acerra. L’inceneritore era stato progettato per bruciare 600 mila tonnellate all’anno, ad oggi è già arrivato a 750 mila tonnellate all’anno. Intanto il piano per la costruzione degli impianti compostaggio, varato nel 2017, è naufragato. "Ne dovevano essere realizzati 15, invece è attivo solo quello di Pomigliano – spiega Viglione – qui entra in gioco anche la responsabilità dei Comuni".
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