Le storie dei riders che consegnano cibo a domicilio sembrano somigliarsi tutte e sono sempre le stesse da anni: sfruttamento, turni anche di 15 ore per guadagnare solo 20 euro, rischi di incidenti e nessuna copertura sanitaria o assicurativa lavorativa.
Dopo un incremento fortissimo del lavoro causato dal lockdown e dalla pandemia Covid-19, è cambiato tutto. Non appena le restrizioni sono state allentate molte persone hanno perso il lavoro, già precario, e hanno ripiegato iscrivendosi a una delle tante piattaforme di delivery del cibo.
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