New Mexico, 12 lug. (askanews) – "A tutti i bambini laggiù, una volta ero solo un bambino con un sogno che guardava in alto, verso le stelle. Ora sono un adulto in un’astronave, con tanti altri meravigliosi adulti, che guarda in basso, verso il meraviglioso pianeta Terra. Alla prossima generazione di sognatori: se noi abbiamo fatto questo, provate a immaginare cosa riuscirete a fare voi".
La voce rotta dall’emozione, quella di chi ha trasformato in realta i sogni di bambino, quella che si vuole condividere con tutta l’umanità e non solo a parole.
Sir Richard Branson ce l’ha fatta; il magnate britannico è stato il primo. L’11 luglio del 2021 ha inaugurato l’era dei voli spaziali per tutti; lo ha fatto credendo fortemente in progetto che ha avuto 20 anni di gestazione e sviluppo ma che, alla fine, nonostante difficoltà, ritardi e un incidente mortale, ha dato i propri frutti.
La navetta Unity ha decollato con mezz’ora di posticipo rispetto a quanto inizialmente annuciato, attaccata all’aereo madre White Knight Two "Eve", alle 16.05 dallo spazioporto del New Mexico.
A 15mila metri è stata sganciata e, spinta dal motore a razzo, ha iniziato la sua ascesa verso il confine tra atmosfera terrestre e Spazio. Alle 17.28 si scrive la storia: Branson, 71 anni e i suoi compagni d’equipaggio: Sirisha Bandla, vicepresidente di Virgin Galactic, Beth Moses, capo istruttrice degli astronauti e Colin Bennett ingegnere di volo della compagnia, con i piloti Dave Mackay e Michael Masucci sono nello Spazio.
Alle 17.40 il volo suborbitale, un’ampia parabola con pochi minuti di assaggio di microgravità, è finito; l’astronave plana verso la Terra e atterra dolcemente sulla pista del deserto. Ora, aspettando il volo di Jeff Bezos del 20 luglio e, soprattutto, in attesa dei primi turisti veri dei 700 che hanno pagato circa 250mila dollari alla Virgin Galactic per il biglietto, è tempo di festeggiamenti.
Richard Branson è stato "consacrato" astronauta direttamente da Chris Hadfield, astronauta canadese già comandante della Stazione spaziale internazionale e, con un’inziativa benefica, ha messo a disposizione 2 posti gratis in uno dei prossimi voli spaziali di Virgin Galactic per chi aderirà alla campagna dell’organizzazione non profit Omaze.
"Andate sul sito omaze.com/Space – ha spiegato in un video – per avere la vostra possibilità di vincere, ora è la vostra occasione di diventare astronauti, buona fortuna".
L’impresa di Branson ha anche un sapore un po’italiano. Tra i test pilot di Virgin Galactic, infatti, c’è anche l’italiano Nicola Pecile, inoltre l’Aeronautica militare italiana effettuerà una missione spaziale, con test pilot e ingegneri del Reparto sperimentale volo di Pratica di Mare, proprio con uno dei prossimi voli di Virgin Galactic che, tra l’altro, grazie a un accordo con l’Asi, ha scelto l’aeroporto italiano di Taranto-Grottaglie come possibile base europea per i suoi voli suborbitali.