Riaprono i teatri, ma resta il problema della capienza ridotta

di solobuonumore

Riaprono i teatri, ma resta il problema della capienza ridotta

Milano, 17 set. (askanews) – Dopo due lunghissimi anni di stop, riaprono i teatri tra mille difficoltà ma anche con molte speranze. Tra i primi a presentare la stagione 2021/2022 il Manzoni di Milano, con un programma folto e articolato. Alessandro Arnone, direttore del Teatro Manzoni di Milano spiega quali sono le difficoltà affrontate fino ad ora.

"Siamo chiusi da un anno e mezzo, abbiamo cancellato 70 recite della stagione 19-20 dal fatidico 23 febbraio quando tutti i teatri del nord vennero chiusi, abbiamo cancellato l’intera stagione 20-21 pur avendola preparata, 170 repliche delle quali due sole andate in scena. A questo punto ci sentiamo in dovere di riaprire per una sorta di omaggio alla città di Milano e al nostro pubblico".

Ripartire però non è semplice, la principale difficoltà è la capienza ridotta a metà sala, nonostante nei teatri si entra con Green Pass e c’è l’obbligo di indossare la mascherina.

"E’ inspiegabile con tutti questi controlli, con il rispetto di tutte queste regole che non si possa arrivare effettivamente alla piena capienza delle sale teatrali. Ma sono ottimista e penso che a breve queste regole possano cambiare"

Per gli attori sono stati mesi duri e difficili racconta Corrado Tedeschi: "Mi mancava qualcosa che mi faceva respirare perchè in teatro si respira, esiste questa corrente d’amore con il pubblico che ti dà la vita per chi ama questo mestiere, quindi mancava qualcosa di fondamentale".

Ora è il momento di tornare in scena con un appello agli spettatori di Martina Colombari:

"Avere pazienza, ne abbiamo avuta tanta, questa parola la resilienza penso davvero possa servire a tutti, si dice che la bellezza salverà il mondo e nella bellezza ci metto l’arte, il teatro, il cinema, le mostre e la musica."

Deborah Villa spiega il ruolo vitale del teatro e in particolare del cabaret in un momento come questo.

"E’ importante ridere, la risata è taumaturgica, è curativa, io come molti colleghi sono capace di ridere di tutto, anche delle disgrazie, di solito partiamo dalle nostre personali, quella che ci ha accompagnato in questi due anni è una disgrazia collettiva".

L’imperativo è ripartire in sicurezza.

"Io chiedo agli spettatori di venire e al governo di verificare questa capienza e ampliarla perchè il teatro è un luogo sicuro".

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