The marshmallow experiment. Potrebbe essere il titolo di una commedia e invece di tratta di uno dei più famosi esperimenti di psicologia comportamentale della storia, che ha generato teorie e tesi diverse, e una lunga serie di studi e contro-esperimenti per verificarne la validità nel tempo e su diverse popolazioni. La fama dell’esperimento è legata alla sua disarmante semplicità… quasi come rubare una caramella a un bambino! Negli anni ‘60 una serie di bambini in età prescolare, dai 4 ai 6 anni, ha partecipato all’esperimento. Ogni bambino veniva invitato in una stanza, dove il conduttore dell’esperimento poneva di fronte a lui un marshmallow e una offerta: il bambino poteva decidere se mangiare subito il marshmallow offerto, ma se avesse aspettato per 15 altri minuti senza mangiarlo, avrebbe ricevuto un secondo marshmallow da mangiare. A quel punto il responsabile dell’esperimento lasciava il bambino da solo nella stanza con il marshmallow attendendo di verificare il risultato dell’esperimento dopo 15 minuti in cui il piccolo, con i mezzi e l’esperienza a disposizione della sua giovanissima età, ponderava la scelta migliore… o semplicemente resisteva allo stimolo di mangiare subito la caramella. Naturalmente dopo i 15 minuti alcuni bambini avevano ceduto alla tentazione della gratificazione immediata, mentre altri erano riusciti a resistere, e quindi ottenevamo anche la ricompensa del secondo marshmallow. Ma la parte originale arriva nella seconda parte dell’esperimento. I bambini partecipanti sono stati monitorati nei successivi 40 anni, verificando periodicamente che cosa succedeva nella loro vita. Già pochi anni dopo l’esperimento, quando i bambini ormai adolescenti frequentavano le scuole superiori, era possibile verificare che i soggetti che avevano resistito alla tentazione di mangiare subito il marshmallow, mostravano mediamente dei risultati scolastici molto migliori rispetto ai soggetti che avevano ceduto subito alla tentazione. I partecipanti al test sono stati seguiti in tutte le fasi seguenti della loro vita, registrando i loro risultati scolastici, professionali e personali. Incredibilmente in ogni fase della vita, i soggetti che avevano mostrato maggiore autocontrollo hanno mostrato poi un rendimento migliore sotto tutti i punti di vista.
L’autocontrollo sembra quindi confermarsi un ottimo indicatore di successo!
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