Roma, 7 lug. (askanews) – Innovazione e tecnologia amica dell’ambiente, efficientamento energetico e utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sviluppo di servizi innovativi che accompagnino la trasformazione digitale del nostro Paese, investimento sul capitale umano. Questi i punti su cui si incentra il primo Report di Sostenibilità di Open Fiber, azienda nata con l’obiettivo di colmare il digital divide garantendo la copertura ultrabroadband in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) portando la fibra fino a casa, non solo nelle grandi città, ma nei piccoli comuni, nelle zone rurali, nelle aree bianche e bianchissime del nostro Paese dove nessun altro operatore era intervenuto.
Un Report che guarda a un concetto ampio di sostenibilità come spiega l’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa: "Siamo al nostro primo Report di Sostenibilità, ma siamo giovani. Siamo nati quattro anni fa e ci siamo dati subito l’obiettivo, una volta finita la fase di startup, di concentrarci su uno dei temi per noi portanti. Non credo ci sia in questo momento in Italia progetto più sostenibile di quello di Open Fiber e non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, che ovviamente è un nostro riferimento importante, ma dal punto di vista della sostenibilità sociale e dell’obiettivo che noi abbiamo e perseguiamo con grande determinazione di creare valore per tutti i nostri stakeholder e creare valore per il territorio attraverso la copertura delle aree rurali che stiamo dotando di fibra ottica proprio nella logica della massima inclusione sociale, della massima democratizzazione di quelli che sono i nuovi strumenti che abilitano la rivoluzione digitale e con una grandissima attenzione a quelli che saranno i benefici di questa rete in fibra".
Un piano impegnativo che, evidenzia Elisabetta Ripa, procede a ritmo serrato, in linea con gli obiettivi dell’azienda: "Siamo sicuramente molto avanti. In questi giorni abbiamo superato 12 milioni di unità immobiliari connesse, quindi la fibra sta arrivando in tutte le città – sono oltre 185 le città connesse in fibra ottica con la tecnologia FTTH (Fiber To The Home) che sviluppa Open Fiber – e siamo anche a buon punto con la copertura dei piccoli comuni, delle aree rurali dove già oltre 2.300 comuni hanno potuto sperimentare, utilizzare in fase commerciale i nostri servizi sia attraverso i collegamenti in fibra ottica sia attraverso l’innovativa tecnica del Fixed Wireless Access. Quindi – prosegue l’ad di Open Fiber – il progetto viaggia a velocità spedita, anche quest’anno ci aspettiamo di completare circa 3 milioni di unità immobiliari connesse in più rispetto al 31 dicembre 2020 e con questo ritmo siamo assolutamente in linea per raggiungere il nostro obiettivo dei 20 milioni al 2023. E siamo pronti anche per affrontare le nuove sfide che il Piano Next Generation EU stabilisce sia in termini di obiettivi di copertura sia in termini di disponibilità di servizi ad altissima prestazione proprio per i collegamenti in ultrabroadband. L’azienda sta marciando a ritmi sostenuti con una grande enfasi su tutto quello che è l’attivazione di servizi non solo tradizionali ma anche innovativi. Quindi stiamo sempre più concentrando i nostri sforzi su servizi di Smart city, nell’attivazione di servizi e-Health. Stiamo anche lavorando nel mondo dell’educazione attraverso strumenti di didattica a distanza e la fibra di fatto è l’abilitatore per tutto quello che riguarda la didattica a distanza e il collegamento nello specifico delle scuole dove Open Fiber ha già raggiunto 10.500 plessi scolastici. Quindi direi – conclude Elisabetta Ripa – che stiamo viaggiando ad altissima velocità, come quella che garantiamo sulla nostra infrastruttura per il completamento dei nostri piani e per l’ampliamento rispetto a quelle che saranno poi le opportunità che il Piano Next Generation EU ci darà e darà al Paese".