Solo nella città di Napoli il taglio del reddito di cittadinanza ha riguardato 21.500 famiglie. Altre ne saranno colpite nei prossimi mesi. E’ un colpo durissimo per chi vive in una situazione di indigenza, in una città già colpita dall’aumento della povertà, dall’emigrazione e da un mercato del lavoro che offre una retribuzione spesso irrisoria. Abbiamo raccolto le storie di alcuni ex percettori del reddito di cittadinanza, che si stanno mobilitando a Napoli per chiedere il ripristino della misura.
" Io fino al 2019 lavoravo – ci racconta Anna – in una fabbrica per 8 ore al giorno per 25 euro al giorno. Non ce la facevo a pagare nemmeno l’affitto. Quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza ho detto bye bye baby. Io voglio lavorare ma non sfruttata a 25 euro al giorno per 8 ore su una macchina per cucire. Provateci voi a vivere cosi’. Il reddito di cittadinanza ha ridato dignità a tante persone". Carmela è vedova, ha 59 anni e suo marito è morto di tumore: " Io con il reddito pagavo l’affitto e facevo un po’ si spesa – ci racconta – ora il nostro Presidente del Consiglio ci deve spiegare noi come faremo a mangiare? Ed una medicina come la compreremo?".
Lo sfruttamento, il lavoro nero, le paghe da fame, l’emigrazione, sembrano essere questi i comuni denominatori dei percettori del reddito di cittadinanza. Una cosa è chiara a tutti: " Non si può vivere quando si è pagati 25 euro al giorno".
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