Roma, 12 gen. (askanews) – "L’Italia ha un merito nei confronti del resto d’Europa: quello di avere voluto pensare alla riforma del terzo settore, con la legge del 2016 per creare le condizioni per cui il terzo settore si trasformi da emergenziale a strutturale. Oggi il passaggio successivo, che abbiamo il compito di fare, è quello di creare sempre di più un sistema che risponda anche ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, cosa che ci chiede anche l’Europa, il primo dei quali è la diminuizione della povertà, molti dei quali puntano alla riduzione delle diseguaglianze sociali a cui vanno incontro le politiche dei mondi occidentali della massimizzazione del profitto".
Lo ha affermato il Sottosegretario del Lavoro e delle Politiche sociali, in una intervista ad askanews.
"Il Recovery Fund, il Next Generation EU, si è quindi impostato secondo una politica proiettata fondamentalmente sullo sviluppo dell’economia sociale, significa mettere al centro la persona creando le condizioni per cui il mondo delle imprese che abbia fatto una scelta proiettata verso il sociale sia maggiormente premiato rispetto a chi invece privilegia l’arricchimento degli utili per le rendite finanziarie", ha aggiunto.
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