ROMA (ITALPRESS) – “Sabrina assiste suo figlio Bryan 26enne, rimasto paralizzato dopo un incidente, 24 ore su 24. Per permetterle di farlo, in molti le hanno “regalato” i propri giorni di ferie retribuiti. Colleghi, conoscenti, ma anche persone che non la conoscevano personalmente. Si chiama solidarietà. Questa storia che arriva da San Marino ci racconta che i gesti delle persone comuni, di chi vive fuori dal Palazzo, sono spesso più avanti di certa politica. Pensate a quanto accade in questi giorni: alcune forze politiche “sparano” senza sosta sulle misure di sostegno per chi è in difficoltà. Con disprezzo, senza rispetto. E’ la solita politica, che diventa forte sino a sfiorare l’arroganza con i fragili, ma si fa prudente con il resto del Paese, timorosa di perdere consenso. Per non parlare di quelle punte più spregiudicate, che si inchinano ai poteri forti e riducono la politica a comitati di affari”. Lo scrive in un post su Facebook il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
“Prendiamo esempio dai segnali positivi che arrivano dalla società. Cerchiamo di capire con umiltà cosa si può migliorare, cosa si può cambiare per dare risposte realmente efficaci alle persone, ai loro problemi reali. Senza giudicare, con l’intento di trovare soluzioni solidali, che esprimano un vero spirito di comunità”, aggiunge Conte, ricordando che “a Napoli il Movimento 5 Stelle ha sostenuto l’ingresso in Giunta di Luca Trapanese come assessore alle Politiche sociali: un uomo che ha deciso di adottare una bambina con sindrome di down per donarle il suo amore e i suoi insegnamenti, la sua forza d’animo e il suo coraggio. Una persona impegnata con la sua associazione nel sostegno e nell’inclusione delle persone con disabilità. Solo mettendo da parte gli slogan e toccando con mano le difficoltà e predisponendoci ad affrontarle e superarle si può realmente agire per il bene degli altri”.
“La Politica per noi è questo: ascolto e confronto prima, soluzioni poi. Con la necessaria umanità, con spirito di solidarietà. Non arrendiamoci – conclude Conte – a chi ha perso questa vocazione. Non perdiamo la speranza che l’azione politica possa essere migliore di come ci viene correntemente e quotidianamente rappresentata”.
(ITALPRESS).