Il capogruppo della Lega Riccardo Molinari è stato il primo esponente di spicco del centrodestra a ventilare l’ipotesi di un piano B per la candidatura alla presidenza della Repubblica, nel caso fallisse il tentativo di Silvio Berlusconi. Intercettato alla Camera, Molinari spiega: "Non ci aspettiamo la rinuncia di Berlusconi, ma vogliamo sentire le sue intenzioni!". E prosegue: "Nel caso non dovesse essere lui, non possiamo lasciare la palla al centrosinistra. Moratti o Casellati? Hanno il profilo giusto". Dal Pd ribatte il vicesegretario Giuseppe Provenzano: "Le elezioni del 2018 non le ha vinte nessuno, quindi l’unica via possibile è trovare un accordo su una figura super partes". Secondo Provenzano, nessuna carta deve essere esclusa, comprese quelle di Mario Draghi o di un Mattarella bis. E avverte: "Se si rompesse la maggioranza di governo in un passaggio così delicato, è difficile immaginare che si possa ricomporre magicamente il giorno dopo".
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