ROMA (ITALPRESS) – Centoventi giorni di guerra in Ucraina. Nel Paese continua la pressione delle truppe russe, che ora avrebbero in mano altri due insediamenti nel Donbass. Kiev chiede che la fornitura di armi all’Ucraina venga accelerata mentre aspetta la decisione del Consiglio europeo in merito al suo percorso di avvicinamento all’Ue.
In particolare, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, le truppe russe hanno catturato gli insediamenti di Loskutivka e Ray-Oleksandrivka, a sud di Severodonetsk, nel Donbass. L’esercito di Mosca, inoltre, per lo Stato maggiore ucraino, “conduce operazioni d’assalto per stabilire il controllo sull’insediamento di Syrotyne” e si prepara per “la forzatura del fiume Siversky Donets”.
Secondo l’analisi dell’intelligence britannica, dal 19 giugno le forze russe “probabilmente sono avanzate per oltre cinque chilometri” verso la città di Lysychansk, nel Donbass. “Alcune unità ucraine si sono ritirate, probabilmente per evitare di essere accerchiate”, aggiunge l’intelligence britannica nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito. Per Londra, il miglioramento delle prestazioni della Russia in questo settore “è probabilmente il risultato del recente rafforzamento delle unità e della forte concentrazione del fuoco”. “Le forze russe – si legge ancora – stanno mettendo la sacca di Lysychansk-Sieverodonetsk sotto una pressione crescente con questa avanzata strisciante ai margini dell’area urbana. Tuttavia, gli “sforzi per ottenere un accerchiamento più profondo” per prendere la parte occidentale dell’oblast di Donetsk “rimangono in stallo”.
L’offensiva nell’area prosegue. “Nel Donbass – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio – ci sono massicci attacchi aerei e di artiglieria. L’obiettivo degli occupanti in questa direzione rimane lo stesso: vogliono distruggere l’intero Donbass passo dopo passo. Lysychansk, Slovyansk, Kramatorsk: mirano a trasformare qualsiasi città in Mariupol”, ha affermato. “Ecco perchè – ha aggiunto — evidenziamo ripetutamente l’accelerazione delle forniture di armi all’Ucraina. Sul campo di battaglia è necessaria al più presto la parità per fermare questa armata diabolica e spingerla oltre i confini” del Paese.
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