L’emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, le chiusure nazionali, l’aumento del costo delle materie prime e la conseguente crisi economica hanno ridotto drasticamente i consumi. E chi è riuscito a mantenere il suo posto di lavoro e a proseguire senza interruzioni l’attività anche nei periodi di lockdown si è trovato nella condizione di accantonare (involontariamente) una percentuale maggiore di capitali.
Nei periodi di crisi aumenta contestualmente anche l’avversione al rischio e si tende quindi a mantenere i soldi in giacenza sul conto, seppur infruttifero, in attesa che si presentino momenti migliori per tornare ad investire.
L’inflazione, però, erode i risparmi e provoca una riduzione inevitabile del tenore di vita: quali sono le soluzioni per diversificare i propri investimenti e tutelare i propri risparmi?
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