“Putin è un vero fascista, ha distrutto le nostre vite”: le voci dei sopravvissuti di Borodianka

Borodianka è un piccolo paese a 60 km dalla capitale ucraina Kyiv. Prima dell’invasione russa contava circa 13mila persone. Oggi è un paese distrutto. È stato uno dei primi paesi colpiti dall’invasione russa del febbraio 2022, quando la colonna di carrarmati scesa dalla Bielorussia tentò invano di accerchiare la capitale prima di incontrare le resistenza ucraina. Bucha, Irpin, Hostomel, sono i paesi che hanno sofferto un vero e proprio massacro di civili da parte dell’esercito russo bloccato in questo distretto nella sua avanzata verso la capitale. Bucha, però, è diventata anche un simbolo di questa guerra e per questo è la meta di motli capi di Stato che visitano il paese, ma anche la destinataria di molti fondi per la ricostruzione, provenienti dall’Europa e anche dall’Italia. C’è chi però sta vivendo una sorte diversa e sono i pochi abitanti sopravvisuti di Borodianka, la cui popolazione era quasi interamente scappata durante l’assedio russo. Pochi rimasero in città, tra questi alcune babushke, signore troppo anziane per scappare, che sono la memoria storica di questi luoghi. 

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