Pnrr, solo una impresa su tre pronta a opportunità

di solobuonumore

Pnrr, solo una impresa su tre pronta a opportunità

Roma, 27 apr. (askanews) – Solo una impresa su tre è pronta a cogliere le opportunità delle nuove risorse espressamente dedicate al sistema produttivo dal Pnrr. E’ quanto emerge da una indagine diffusa da Unioncamere.

I dati, elaborati dal Centro studi Guglielmo Tagliacarne, sono stati al centro dell Assemblea delle Camere di commercio, come conferma il presidente di Unioncamere, Andrea Prete: "Abbiamo solo il 30% delle imprese italiane che si sono attivate per cogliere questa sfida. Io credo che bisogna lavorare anche perché le altre ci pensino seriamente. Anche perché questo dato diventa di entità inferiore se si guarda alle piccole imprese per cui io credo che sotto questo aspetto bosogna lavorare molto e bisogna fare un lavoro che prioprio le camere possono fare: quello di assistere le piccole imprese, le micro-piccole imprese italiane proprio nell’agganciare questa occasione che è irripetibile".

Sulla situazione attuale incide certamente anche il clima di incertezza provocato dalla guerra in Ucraina, come spiega il presidente di Unioncamere: "Ci sono difficoltà di approvigionamento di alcune materie prime, costi impazziti su altre, poi anche nell’ambito alimentare, pensiamo al grano e di altri prodotti di cui l’Ucraina era nostro fornitore. Abbiamo delle difficoltà significative".

Per il futuro, Unioncamere si propone di prosegurie nella sua azione di assistenza alle imprese, come conclude il suo presidente Andrea Prete: "Unioncamere da grande deve mettersi al fianco delle imprese, o meglio, il sistema camerale italiano è pronto già, perché ha dato modo di dimostrare la sue qualità negli anni e abbiamo certamente una occasione per poter dare il massimo alle imprese, perché noi siamo la casa delle imprese e le vogliamo far crescere come abbiamo fatto per decenni".

All’assemblea di Unioncamere è intervenuto il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che si è detto preoccupato per il rialzo dell’inflazione,che sarà un tema centrale neo prossimi mesi, aggiungendo che i costi derivanti dalla guerra in Ucraina saranno destinati a durare nel medio e lungo periodo.

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