VENEZIA (ITALPRESS) – Il progetto TranspArEEnS, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari Venezia per offrire alle piccole e medie imprese un modello standard per valutare con trasparenza e rigore metodologico i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), ha comunicato, nel corso di un evento a Venezia, i primi dati delle 2000 PMI più proattive sul territorio italiano. I dati raccolti dalla piattaforma SynESGy, sviluppata con il partner di progetto CRIF, si basano sugli standard internazionali di sostenibilità, tra cui la Global Reporting Initiative, il Global Compact delle Nazioni Unite, il Carbon Disclosure Project e le linee guida della Tassonomia europea. Le prime 2000 aziende dimostratesi molto proattive sulla sostenibilità e sulla disclosure hanno fornito una prima mappa della sensibilità, attenzione e capacità di attivarsi sui vari aspetti della sostenibilità in vista di una crescente domanda di informazioni da parte del sistema finanziario e del mercato.
Le micro aziende (meno di 10 dipendenti) si sono rivelate inaspettatamente più partecipi delle piccole (meno di 50 dipendenti) e delle medie (meno di 250 dipendenti).
La partecipazione delle micro aziende è stata di oltre il 40%, sorprendendo per la capacità nel fare disclosure e dimostrando l’attenzione imprenditoriale ai temi della sostenibilità.
Il primo campione analizzato accende un faro positivo sul Mezzogiorno, considerando che a livello di PMI con maggior fatturato, dopo le aziende presenti in Trentino e Friuli-Venezia Giulia, si posizionano quelle in Puglia. Questo dato è importante perchè conferma come alcune aree del Sud Italia abbiano alta capacità imprenditoriale. La Puglia è un esempio concreto della capacità di fare sistema anche con distretti specifici dall’elevato valore. Le prime 2000 aziende che hanno partecipato, evidenziano in Trentino un fatturato medio di 11.265.000 euro con un numero di dipendenti in media di 85; in Friuli-Venezia Giulia di 10.750.000 euro con un numero di dipendenti in media di 55; in Puglia di 9.838.000 euro con un numero di dipendenti in media pari a 49. Osservando le tre regioni italiane ad alta densità imprenditoriale, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, la prima è poco sopra gli 8 milioni di fatturato medio con 37 dipendenti; il Veneto i 7,5 milioni con 31 dipendenti; l’Emilia-Romagna con 7,5 milioni ma con 46 dipendenti in media.
Analizzando l’impatto ambientale e il tema energetico, l’11% delle aziende intervistate dichiara di utilizzare contratti di fornitura elettrica da fonti rinnovabili. Il 19% ha impianti di produzione elettrica, di cui il 40% sono fotovoltaici.
A livello italiano la differenza stipendiale tra generi è in media il 4.2% ma se la si scompone tra settore pubblico e privato la percentuale passa dal 4,0% del pubblico al 16,5% del privato. A livello europeo il gap è del 13%, quindi per ogni 100 euro guadagnati da un uomo, le donne ne hanno guadagnati 87. Il campione delle prime 2000 aziende mostra che il gap varia tra il 12,4% per le micro e il 16,8% per le medie. Quindi al crescere delle dimensioni dell’azienda aumenta il divario, questo si spiega anche per la diversità dei ruoli presenti nelle diverse strutture. Per quanto riguarda la presenza femminile per livello professionale, (operaio, impiegato, quadro e dirigente) nelle micro risulta simile a livello di quadro mentre è penalizzata sia a livello quadro che dirigenziale al crescere delle dimensioni dell’azienda. Nei consigli di amministrazione la presenza femminile è inferiore al 33% nel 62% del campione.
Ampliando l’attenzione a tutti i lavoratori dipendenti si evidenzia che solo il 3% delle aziende ha dipendenti di età media al di sotto dei 30 anni, mentre un 7% delle aziende dichiara un’età media over 50. “Il progetto – afferma la coordinatrice di TranspArEEnS, Monica Billio dell’Università Cà Foscari Venezia – sta accelerando e i primi dati raccolti sulle tre dimensioni della sostenibilità sono stimolanti per le aziende, la società e il mondo finanziario. Crescere senza compromettere il futuro delle nuove generazioni è la sfida dello sviluppo sostenibile ed è sempre più sentita nelle aziende, che devono però anche tenere in estrema considerazione l’importanza nel fare disclosure direttamente e attivamente. Oggi diverse aziende si trovano con score ESG di cui non sono a conoscenza e questo è un problema per loro ma anche perchè costituiscono asset importanti per il Paese. Ciò succede per le pressanti necessità informative del sistema finanziario che deve rendicontare i livelli di sostenibilità dei propri portafogli e quindi della propria clientela. Oltre al fatto di avere degli score non rappresentativi, c’è anche il tema della perdita valore sia per l’azienda sia per il sistema Italia. Per questo anche la Commissione Europea ha acceso un faro sulla necessità di disclosure delle piccole e medie aziende appoggiando appieno un sistema come TranspArEEnS che vede le aziende attrici protagoniste. TranspArEEnS opera a livello nazionale ma con mirata attenzione ai distretti industriali, supportati molto spesso per le PMI da realtà finanziarie locali che giocano un ruolo chiave”. TranspArEEnS ha una importanza strategica, considerando che il 99% di tutte le imprese italiane sono PMI e che oltre il 44% delle aziende dei settori manifatturiero e costruzioni potrà accedere ai fondi PNRR NextGenerationEU nei prossimi 3 anni. “Con TranspArEEnS – racconta Marco Preti AD di CRIBIS Gruppo CRIF – abbiamo messo a punto una piattaforma con relativo questionario di raccolta informazioni molto fruibile e i risultati ottenuti con la partecipazione di questo primo campione ne sono concreta dimostrazione. La piattaforma SynESGy, che ha richiesto 5000 giornate di lavoro a un team di 20 persone, si sta rivelando un punto di riferimento non solo per la completezza dei dati e l’assoluta affidabilità ma anche proprio per la fruibilità ed essendo tutta italiana da un ulteriore forte valore aggiunto a chi la usa e al sistema Paese. Il format di domande progressivo che poi viene elaborato per arrivare al rating, tutto senza costi e con massima sicurezza, va a reale vantaggio di tutti, PMI e sistema economico e finanziario”.
Il supporto delle realtà locali e settoriali, come associazioni e banche, è tenuto in grandissima considerazione dal progetto per l’elevata professionalità e il sostegno garantito alle PMI, e oggi TranspArEEnS annuncia l’ingresso di CentroMarca Banca a conferma sempre dell’attenzione ai distretti economici e alle importanti realtà locali. L’impegno a favore della crescita economica e del mercato, con l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale, è al centro della mission delle Banche di Credito Cooperativo aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Come BCC del Gruppo, CentroMarca Banca si distingue per la scelta di costruire insieme il bene comune e dare forte supporto alle comunità locali.
“Uno dei nostri impegni più sentiti – commenta Tiziano Cenedese, Presidente CentroMarca Banca – è assicurare valore e misurarne l’efficacia. Il progetto TranspArEEns finanziato dalla Commissione Europea si integra perfettamente nel nostro percorso e permette al territorio di crescere ma anche di vedere riconosciuto l’impegno. CentroMarca Banca opera in un territorio ad alta densità imprenditoriale, dalle strordinarie capacità, sempre rapido a cogliere i cambiamenti come le opportunità. Crescere senza compromettere il futuro delle nuove generazioni, questa è la sfida dello sviluppo sostenibile. In questo periodo storico, le imprese hanno bisogno di progettualità concrete e strumenti pratici, con TranspArEEns soddisfiamo queste esigenze ma anche permettiamo senza spesa alcuna di accrescere il loro e il nostro valore, dando tra l’altro seguito concretamente ai passaggi imprescindibili sulla sostenibilità a cui tutti siamo chiamati. Mi preme anche ricordare che con la partecipazione a TranspArEEns possiamo giocare d’anticipo e rimanere sempre un passo avanti e di questo dobbiamo ringraziare il Dipartimento di economia dell’Universita Cà Foscari di Venezia che è un faro importante non solo per i giovani ma anche per l’imprenditorialità del nostro territorio”.
“Concretezza e operatività – commenta Claudio Alessandrini, Direttore Generale CentroMarca Banca – sono fondamenta importanti che hanno permesso al nostro territorio di ottenere grandi risultati. Oggi la sostenibilità è un valore a cui nessuno si può esimere dal considerare. La sostenibilità in tutte le sue declinazioni diventa sempre più rilevante e indispensabile. Come ha sottolineato recentemente il Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, c’è bisogno di fare sistema e società finanziarie e imprese devono comunicare più velocemente ed essere il più trasparenti possibili. Con il progetto TranspArEEns offriamo ai nostri clienti un sistema di assoluto riferimento con cui poter esprimere il loro valore che ricadrà anche sul sistema finanzario permettendo condizioni nettamente più favorevoli per la crescita. La valutazione sulle tematiche ESG è uno degli asset strategi più importanti per le aziende quotate e lo sta divenendo anche per le PMI. Le aziende che partecipano a TranspArEEns hanno l’opportunità di un migliore accesso al credito ma anche di poter dare valore alla qualità e conseguentemente alla loro marginalità. Inoltre, si favorisce un sistema di regole chiare e ben definite a favore della transparenza e quindi di un mercato che premia la meritocrazia”.
-foto ufficio stampa TranspArEEnS-
(ITALPRESS).
Le micro aziende (meno di 10 dipendenti) si sono rivelate inaspettatamente più partecipi delle piccole (meno di 50 dipendenti) e delle medie (meno di 250 dipendenti).
La partecipazione delle micro aziende è stata di oltre il 40%, sorprendendo per la capacità nel fare disclosure e dimostrando l’attenzione imprenditoriale ai temi della sostenibilità.
Il primo campione analizzato accende un faro positivo sul Mezzogiorno, considerando che a livello di PMI con maggior fatturato, dopo le aziende presenti in Trentino e Friuli-Venezia Giulia, si posizionano quelle in Puglia. Questo dato è importante perchè conferma come alcune aree del Sud Italia abbiano alta capacità imprenditoriale. La Puglia è un esempio concreto della capacità di fare sistema anche con distretti specifici dall’elevato valore. Le prime 2000 aziende che hanno partecipato, evidenziano in Trentino un fatturato medio di 11.265.000 euro con un numero di dipendenti in media di 85; in Friuli-Venezia Giulia di 10.750.000 euro con un numero di dipendenti in media di 55; in Puglia di 9.838.000 euro con un numero di dipendenti in media pari a 49. Osservando le tre regioni italiane ad alta densità imprenditoriale, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, la prima è poco sopra gli 8 milioni di fatturato medio con 37 dipendenti; il Veneto i 7,5 milioni con 31 dipendenti; l’Emilia-Romagna con 7,5 milioni ma con 46 dipendenti in media.
Analizzando l’impatto ambientale e il tema energetico, l’11% delle aziende intervistate dichiara di utilizzare contratti di fornitura elettrica da fonti rinnovabili. Il 19% ha impianti di produzione elettrica, di cui il 40% sono fotovoltaici.
A livello italiano la differenza stipendiale tra generi è in media il 4.2% ma se la si scompone tra settore pubblico e privato la percentuale passa dal 4,0% del pubblico al 16,5% del privato. A livello europeo il gap è del 13%, quindi per ogni 100 euro guadagnati da un uomo, le donne ne hanno guadagnati 87. Il campione delle prime 2000 aziende mostra che il gap varia tra il 12,4% per le micro e il 16,8% per le medie. Quindi al crescere delle dimensioni dell’azienda aumenta il divario, questo si spiega anche per la diversità dei ruoli presenti nelle diverse strutture. Per quanto riguarda la presenza femminile per livello professionale, (operaio, impiegato, quadro e dirigente) nelle micro risulta simile a livello di quadro mentre è penalizzata sia a livello quadro che dirigenziale al crescere delle dimensioni dell’azienda. Nei consigli di amministrazione la presenza femminile è inferiore al 33% nel 62% del campione.
Ampliando l’attenzione a tutti i lavoratori dipendenti si evidenzia che solo il 3% delle aziende ha dipendenti di età media al di sotto dei 30 anni, mentre un 7% delle aziende dichiara un’età media over 50. “Il progetto – afferma la coordinatrice di TranspArEEnS, Monica Billio dell’Università Cà Foscari Venezia – sta accelerando e i primi dati raccolti sulle tre dimensioni della sostenibilità sono stimolanti per le aziende, la società e il mondo finanziario. Crescere senza compromettere il futuro delle nuove generazioni è la sfida dello sviluppo sostenibile ed è sempre più sentita nelle aziende, che devono però anche tenere in estrema considerazione l’importanza nel fare disclosure direttamente e attivamente. Oggi diverse aziende si trovano con score ESG di cui non sono a conoscenza e questo è un problema per loro ma anche perchè costituiscono asset importanti per il Paese. Ciò succede per le pressanti necessità informative del sistema finanziario che deve rendicontare i livelli di sostenibilità dei propri portafogli e quindi della propria clientela. Oltre al fatto di avere degli score non rappresentativi, c’è anche il tema della perdita valore sia per l’azienda sia per il sistema Italia. Per questo anche la Commissione Europea ha acceso un faro sulla necessità di disclosure delle piccole e medie aziende appoggiando appieno un sistema come TranspArEEnS che vede le aziende attrici protagoniste. TranspArEEnS opera a livello nazionale ma con mirata attenzione ai distretti industriali, supportati molto spesso per le PMI da realtà finanziarie locali che giocano un ruolo chiave”. TranspArEEnS ha una importanza strategica, considerando che il 99% di tutte le imprese italiane sono PMI e che oltre il 44% delle aziende dei settori manifatturiero e costruzioni potrà accedere ai fondi PNRR NextGenerationEU nei prossimi 3 anni. “Con TranspArEEnS – racconta Marco Preti AD di CRIBIS Gruppo CRIF – abbiamo messo a punto una piattaforma con relativo questionario di raccolta informazioni molto fruibile e i risultati ottenuti con la partecipazione di questo primo campione ne sono concreta dimostrazione. La piattaforma SynESGy, che ha richiesto 5000 giornate di lavoro a un team di 20 persone, si sta rivelando un punto di riferimento non solo per la completezza dei dati e l’assoluta affidabilità ma anche proprio per la fruibilità ed essendo tutta italiana da un ulteriore forte valore aggiunto a chi la usa e al sistema Paese. Il format di domande progressivo che poi viene elaborato per arrivare al rating, tutto senza costi e con massima sicurezza, va a reale vantaggio di tutti, PMI e sistema economico e finanziario”.
Il supporto delle realtà locali e settoriali, come associazioni e banche, è tenuto in grandissima considerazione dal progetto per l’elevata professionalità e il sostegno garantito alle PMI, e oggi TranspArEEnS annuncia l’ingresso di CentroMarca Banca a conferma sempre dell’attenzione ai distretti economici e alle importanti realtà locali. L’impegno a favore della crescita economica e del mercato, con l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale, è al centro della mission delle Banche di Credito Cooperativo aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Come BCC del Gruppo, CentroMarca Banca si distingue per la scelta di costruire insieme il bene comune e dare forte supporto alle comunità locali.
“Uno dei nostri impegni più sentiti – commenta Tiziano Cenedese, Presidente CentroMarca Banca – è assicurare valore e misurarne l’efficacia. Il progetto TranspArEEns finanziato dalla Commissione Europea si integra perfettamente nel nostro percorso e permette al territorio di crescere ma anche di vedere riconosciuto l’impegno. CentroMarca Banca opera in un territorio ad alta densità imprenditoriale, dalle strordinarie capacità, sempre rapido a cogliere i cambiamenti come le opportunità. Crescere senza compromettere il futuro delle nuove generazioni, questa è la sfida dello sviluppo sostenibile. In questo periodo storico, le imprese hanno bisogno di progettualità concrete e strumenti pratici, con TranspArEEns soddisfiamo queste esigenze ma anche permettiamo senza spesa alcuna di accrescere il loro e il nostro valore, dando tra l’altro seguito concretamente ai passaggi imprescindibili sulla sostenibilità a cui tutti siamo chiamati. Mi preme anche ricordare che con la partecipazione a TranspArEEns possiamo giocare d’anticipo e rimanere sempre un passo avanti e di questo dobbiamo ringraziare il Dipartimento di economia dell’Universita Cà Foscari di Venezia che è un faro importante non solo per i giovani ma anche per l’imprenditorialità del nostro territorio”.
“Concretezza e operatività – commenta Claudio Alessandrini, Direttore Generale CentroMarca Banca – sono fondamenta importanti che hanno permesso al nostro territorio di ottenere grandi risultati. Oggi la sostenibilità è un valore a cui nessuno si può esimere dal considerare. La sostenibilità in tutte le sue declinazioni diventa sempre più rilevante e indispensabile. Come ha sottolineato recentemente il Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, c’è bisogno di fare sistema e società finanziarie e imprese devono comunicare più velocemente ed essere il più trasparenti possibili. Con il progetto TranspArEEns offriamo ai nostri clienti un sistema di assoluto riferimento con cui poter esprimere il loro valore che ricadrà anche sul sistema finanzario permettendo condizioni nettamente più favorevoli per la crescita. La valutazione sulle tematiche ESG è uno degli asset strategi più importanti per le aziende quotate e lo sta divenendo anche per le PMI. Le aziende che partecipano a TranspArEEns hanno l’opportunità di un migliore accesso al credito ma anche di poter dare valore alla qualità e conseguentemente alla loro marginalità. Inoltre, si favorisce un sistema di regole chiare e ben definite a favore della transparenza e quindi di un mercato che premia la meritocrazia”.
-foto ufficio stampa TranspArEEnS-
(ITALPRESS).