Roma, 28 gen. (askanews) – A metà febbraio dovrebbero riaprire gli impianti sciistici anche se manca ancora un protocollo nazionale, dopo le ultime osservazioni del Comitato tecnico scientifico, da discutere con le regioni e province autonome. Ma la voglia di ripartire, in sicurezza, e sciare nonostante il Covid-19, è tanta. Andy Varallo, presidente del Dolomiti Superski, uno dei comprensori sciistici più grandi e importanti d’Italia.
"Se dovessimo aprire a metà febbraio ci lasciamo comunque alle spalle circa il 65% del fatturato stagionale; questo incide sulle aziende ma riaprire sarebbe per noi anche un’operazione di immagine, vogliamo far vedere che lo sci non è pericoloso, è uno sport all’aria aperta e ci siamo attrezzati da tempo per ospitare gli sciatori".
Ma con i continui cambi di colore delle Regioni e il divieto alla libera circolazione a livello nazionale, c’è timore. "Aprire a metà febbraio e pensare di farlo solo per i residenti sarebbe un bagno di sangue".
Le piste sono pronte, la neve è caduta in abbondanza e nelle Dolomiti hanno investito molto per la sicurezza e le misure anti-Covid. Informazioni e aggiornamenti in tempo reale su sito, app e comunicazioni ai clienti per evitare assembramenti sulle piste. In base alle vendite skipass degli ultimi 5 anni, in tutte le vallate c’è una stima sulle settimane più affollate nelle varie località per scegliere consapevolmente quando andare a sciare e dove. Skipass online o direttamente procurati dagli hotel per evitare file alle casse e impianti di risalita con capienza al 100% per seggiovie e skilift.
"Per le cabinovie e le funivie si parla del 50%, quindi di code ordinate, con distanziamento e mascherina e noi crediamo che questo eviti situazioni di assembramenti, da noi comunque ci sono i finestrini aperti".
Inoltre, affluenza fissata sulle piste al 70% in ogni vallata e calcolo di quanti skipass giornalieri possono essere venduti prendendo a riferimento i dati della stagione 2018-19, l’ultima completa sulle piste.
"E’ importante non far arrivare il cliente nel comprensorio per poi farlo tornare a casa perché sono finiti i giornalieri. Questi contatori con le schede dei giornalieri ancora disponibili saranno continuamente aggiornati su sito e app per dare un’idera al cliente".
E ci si augura che le strutture ricettive, chiuse finora, decidano di aprire per questa stagione.
"Io ritengo che chiunque cercherà nei limiti del possibile di aprire. La gente ha voglia di sciare e credo che un afflusso minimo arriverà, possiamo pensare di prolungare la stagione per le perfette condizioni nevose".
"Il messaggio è quello della montagna viva e degli operatori che psicologicamente vogliono rivedere l’attività che parte e la gente che ci viene a trovare".
(Servizio di Lucilla Andrich)
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