ROMA (ITALPRESS) – “Sull’acqua molto è cambiato in termini di conoscenze, strumenti e strategie. E’ evidente però che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, alla Conferenza sull’Acqua delle Nazioni Unite in corso a New York. Nel suo intervento il Ministro ha ricordato la prima Conferenza, che si svolse a Mar del Plata quasi mezzo secolo fa, quando “erano ancora forti gli echi della siccità che aveva colpito l’Africa e messo il mondo di fronte all’enormità di una vera e propria piaga dei nostri tempi”. “Nessuno – ha aggiunto il Ministro – può sentirsi estraneo a questa tragedia, in termini di solidarietà ma anche di effetti diretti che i nostri Paesi subiscono”.
“Anche in Italia – ha detto Pichetto – sono sempre più ricorrenti i periodi di siccità nel più ampio contesto mediterraneo”. Per questo – ha spiegato – “siamo impegnati e determinati nella risposta alla crisi”. Il Ministro ha evidenziato che “nel Piano di Ripresa e Resilienza la mobilitazione di fondi per le risorse idriche sono pari a 4,38 miliardi di euro in cinque anni”, ha ricordato “il potenziamento – con un investimento di 600 milioni di Euro al 2026 – della capacità di monitoraggio delle acque e di prevenzione dei rischi” e “l’intervento di rinaturazione del Po” su cui sono stati investiti 357 milioni. “L’Italia – ha aggiunto – sostiene con convinzione la Water Action Agenda. Sulla finanza climatica – ha spiegato il ministro – l’Italia si è dotata del fondo per il Clima, che potrà contare su 840 milioni l’anno fino al 2026 per interventi legati alle convenzioni di Rio, Agenda 2030 e altri accordi multilaterali”. “Sosteniamo inoltre con specifiche azioni – ha proseguito Pichetto – alcune regioni che più soffrono gli effetti dell’emergenza”.
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