Roma, 20 gen. (askanews) – Ancora ritardi e ancora tagli nei vaccini Pfizer per l’Italia. E il governo – in una riunione tra il comitato tecnico scientifico e le Regioni – è ora costretto a rivedere il piano vaccinale e a rimodulare date e scadenze. Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha già annunciato "azioni legali concordate" nei confronti della casa farmaceutica Pfizer. "Pretendiamo chiarezza e rispetto per il nostro Paese sugli accordi europei presi", ha sottolineato Boccia, chiedendo alle Regioni "un accordo di solidarietà per garantire i richiami a tutti".
Nell’ultima riunione, proprio mentre al Senato si votava la fiducia al governo Conte, Arcuri ha annunciato un nuovo, seppur lieve, taglio nelle consegne, anche la prossima settimana.
Al taglio di 165mila dosi annunciato il 15 gennaio – che ha ridotto del 29% le consegne al nostro paese per questa settimana, passate da 562.770 dosi a 397.800 – Pfizer ha fatto sapere solamente nel pomeriggio di lunedì 18 gennaio che avrebbe ritardato ulteriormente la distribuzione. Le dosi dovrebbero arrivare oggi, ma a questo punto il condizionale è d’obbligo.
Al momento gli sforzi del commissario Arcuri e del ministro della salute, Roberto Speranza, si concentrano nel garantire una calendarizzazione corretta per la somministrazione della seconda dose al milione e 200mila di medici e personale sanitario che ha già effettuato la prima inoculazione.
I ritardi hanno già provocato come effetto lo slittamento di almeno due settimane nella sommistrazione dei vaccini per gli over 80. In alcune Regioni, come Lazio e Toscana, dovevano già partire questa settimana. Ma sono stati stoppati e rinviati ai primi di febbraio.