L’analisi del pentimento del capo dei Casalesi dopo 26 anni di carcere duro
La notizia del pentimento di Sandokan Schiavone per me è stata travolgente. Anni fa lo avevo invitato a pentirsi dicendogli che il suo potere ormai era in crisi. Sandokan Schiavone è il capo del clan dei Casalesi. I Casalesi vengono governati da più di un decennio, da una diarchia, Sandokan Schiavone e Cicciotto di Mezzanotte Bidognetti. Insomma, il suo pentimento, se reale, reale significa che racconta davvero, potrebbe fare la differenza. Lui conosce mezzo secolo di storia del potere camorristico. È stato il clan, tra i pochissimi, ad avere direttamente un proprio rappresentante al governo, il sottosegretario all’Economia, Cosentino, che sta scontando carcere per questo. Insomma, se davvero dovesse collaborare, intendo dire collaborare veramente, perché ciò che hanno fatto fino ad ora i figli e la moglie non sembra fare la differenza. La grande paura è che abbia trovato un momento di equilibrio in cui non ha Sa bene che non c’è un vero contrasto da parte dello Stato delle organizzazioni criminali. Intendo dire il contrasto economico, non gli omicidi e i sequestri di roba. Contrasto economico-imprenditoriale. Francesco Sandokan Schiavone ha fatto la differenza nella storia del crimine organizzato perché imprenditore e capo militare, e killer. Quindi non solo col letto bianco. Capace di uccidere e capace di investire. queste sono le caratteristiche che rendono l’individuo un capo e non semplicemente un soldato. O un colletto bianco. Davvero collaborerà? Farà come Antonio Iovine che ci racconterà, è quello che è emerso sino ad ora, ci racconterà cose che sapevamo già fondamentalmente, semplicemente dandoci informazioni su questioni non chiuse con la giustizia, ma già chiuse nell’analisi dei fatti, omicidi di cui in realtà avevamo già tutti indizi, oppure ci svelerà nuove, come spero, nuove possibilità di conoscenza. Soprattutto trovare i soldi, dove sono, dove sono i loro soldi, dove vengono nascosti, in quali paradisi offshore, quali sono i codici alfanumerici che nascondono il loro danaro e tutti i rapporti con l’imprenditoria e con la politica. Insomma, Sandokan non è l’antistato. Mai fare questo errore. Sandokan è una parte dello Stato. La Camorra è una parte dello Stato. Esiste una parte di Stato infiltrata da loro, loro alleata, e poi esiste una parte che li contrasta dello Stato. E poi c’è la più vasta e variegata, quella al centro, equidistante. A volte sta con gli uni e a volte sta con gli altri. ecco vediamo come andrà prima di considerare questa una vittoria vediamo cosa dirà soprattutto continuiamo a dare attenzione a questa vicenda 26 anni di carcere si è fatto, 26 anni di carcere duro e quel suo silenzio ha garantito l’essere ai vertici il continuare a essere Re e ora di certo non è più il capo. Anche se dovesse pentirsi raccontando poco o cercando di manipolare il più possibile le informazioni, non sarà più capo. Chi collabora con la giustizia non può. Più… ( Roberto Saviano / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/perche-sandokan-ha-cambiato-idea-sempre-che-si-penta-davvero/d7e987ec-edd2-11ee-8deb-6faf828a47a7