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Lo scorso agosto, nella residenza di Donald Trump in Florida, sono state ritrovate decine di file classificati: una scoperta per la quale l’ex inquilino della Casa Bianca è stato criticato dai suoi avversari, tra quali il suo successore Joe Biden. Peccato che, a novembre, anche per quest’ultimo si sia posto lo stesso problema. Viviana Mazza spiega in che cosa i due casi si somigliano e in che cosa no. Ma soprattutto che cosa non funziona nella gestione di materiale sensibile.
Per altri approfondimenti:
– https://www.corriere.it/esteri/23_gennaio_12/usa-ministero-giustizia-nomina-procuratore-speciale-file-biden-e6553f94-92be-11ed-bbc2-1889ec142abd.shtml
– https://www.corriere.it/esteri/23_gennaio_22/usa-perquisita-casa-biden-trovati-altri-6-documenti-top-secret-ba0e9070-99e9-11ed-9f5b-170f65a9ffc2.shtml
– https://www.corriere.it/esteri/22_agosto_31/trump-autogol-bugie-file-top-secret-sparsi-pavimento-b0e19bd8-296d-11ed-91c7-dee004e78fda.shtml
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