Ti sei mai chiesto perché la festa dei lavoratori si celebra il 1 maggio? Intorno alla fine dell‘800, un operaio lavorava anche 16 ore al giorno e la sua vita era in pericolo costante; in fabbrica poteva avere un incidente, ammalarsi di tubercolosi o di colera, per non parlare della mancanza di tutele.
Hai presente indennità di disoccupazione, pensione e assicurazione? Non esistevano.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" divenne il grido di battaglia delle prime proteste di quei tempi.
Il 1 maggio 1867 entrò in vigore la prima legge al mondo che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma questa legge purtroppo era valida solo nello Stato dell’Illinois, cosa che, chiaramente, non andava giù agli altri operai americani. Così 20 anni dopo, stanchi di aspettare ed esasperati per le condizioni precarie in cui dovevano lavorare, il 1 maggio 1886, in 12mila fabbriche degli Stati Uniti, 400mila lavoratori incrociarono le braccia.
Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80mila. In questa città la manifestazione raggiunse dimensioni impressionanti e andò avanti per giorni, finché, durante un presidio che era iniziato pacificamente, una bomba lanciata da ignoti esplose finendo davanti alla prima linea della polizia, che aprì il fuoco sulla folla. In onore delle vittime del “massacro di Haymarket”, 3 anni dopo, durante un congresso dell’Associazione internazionale dei lavoratori si scelse il 1 maggio 1890 come data simbolica della prima “festa dei lavoratori” della storia.
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