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Parla l’ex professoressa di Lorenza Alagna, figlia di Messina Denaro: «Soffriva, voleva…

Bia Cusumano insegnò alla figlia del boss in quarta liceo a Castelvetrano

«Sono una docente ormai da 15 anni e vivo ed insegno in una città come Castelvetrano in cui finché il boss Matteo Messina Denaro era ancora latitante, il suo nome non poteva essere neanche pronunciato. Io l’ho sempre pronunciato e ho sempre parlato di mafia e di legalità nelle mie classi. Ovvero ho parlato sempre del coraggio di dire la verità, di non girare lo sguardo altrove e per paura, con un atteggiamento omertoso che non è solo siculo dire: niente so, niente ho visto, niente voglio sapere» . Così Bia Cusumano, professoressa al liceo di Lorenza Alagna, figlia di Matteo Messina Denaro.
« Ho avuto il dono e ancora oggi lo reputo tale di incontrare nella mia carriera di docente Lorenza Alagna. Non sapevo che fosse la figlia di Matteo Messina Denaro proprio perché non porta il cognome del padre ma quello della madre, Franca Alagna. Non ho mai rilasciato dichiarazioni false su di lei, anzi la ricordo come una ragazza studiosa, attenta in classe, ben educata, forte e determinata. Ho ribadito più volte quello che lei stessa una volta mi disse: per voi può essere uno stragista, un criminale, un super boss, per me resta mio padre. Ho letto dentro queste parole tutto il dolore di una giovane ragazza dimidiata tra la consapevolezza di essere figlia di un boss e l’amore inevitabile e imprescindibile per un genitore, chiunque esso sia, anche un mafioso».
«Non ho mai screditato Lorenza come non l’ho fatto mai con nessuno dei mei alunni. In classe lei è stata amata, rispettata, valorizzata come tutti gli altri miei studenti. Su questa vicenda so bene che forze più grandi di Lorenza si muovono e si agitano, se così non fosse non si spiegherebbero i trenta anni di latitanza. Se ognuno avesse fatto il proprio dovere, non ci sarebbero stati tutti questi morti ammazzati che oggi pesano sulle nostre coscienze».
«Chi dice la verità è sempre scomodo alla mafia. Chi ha il coraggio di dire no, altrettanto. Si è passati dalla mafia delle stragi alla mafia del silenzio. Ovvero ad una mafia che vuole zittire, mettere il bavaglio a tutti i costi. Siamo una città sfibrata, logora e massacrata oggi più che mai dai mass media, ma siamo anche una città che può se vuole cambiare vita rinascendo dalle macerie». ( Felice Cavallaro / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/parla-professoressa-lorenza-alagna-figlia-messina-denaro-soffriva-voleva-un-adolescenza-spensierata/299389be-9a53-11ed-9e01-a2e995b3e2a5

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