ROMA (ITALPRESS) – “Lo scostamento di bilancio è quanto mai fondamentale, prioritario e urgente. Non più prorogabile. Lo dicevamo un mese fa e avremmo potuto tranquillamente riparare a giugno le bollette di luglio e di agosto”. Lo ha detto Gianluigi Paragone, leader di Italexit, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Verso il voto” dell’agenzia Italpress.
Paragone si è soffermato sulla crisi energetica e sulle possibili soluzioni. “Lo scostamento di bilancio – ha continuato – è fare un pò più di deficit ma questo deficit andrebbe a creare una specie di rete di protezione a favore di famiglie e imprese”. Per Paragone occorre, inoltre, “aggredire in maniera totale gli speculatori”.
Sul piano europeo “il discorso del tetto al prezzo del gas comporta uno spazio di speculazione”, ha sottolineato il leader di Italexit. “Se annunci il tetto al prezzo del gas – ha spiegato – hai liberato i piranha dentro il loro habitat naturale. Infatti i predatori dentro queste dichiarazioni si sono mossi e hanno fatto grandissimi affari. Ha senso – ha aggiunto – continuare a parlare di cose su cui sai benissimo che non c’è il punto di caduta perchè la Germania non riesce a trovarlo? La Confindustria tedesca dice che non può fare a meno del gas russo. E io non voglio fare a meno del gas russo”, ha evidenziato. Per Paragone “abbiamo pagato il conto dell’instabilità libica e adesso rischiamo di pagare anche il conto dell’instabilità russa”.
A proposito della Russia, si discute anche sulle sanzioni. “Vanno non solo riviste ma tolte, perchè alla fine sono gli italiani a pagare il prezzo di una guerra che nè vogliono nè hanno mai ingaggiato”, ha detto. “La Norvegia sta facendo affari d’oro”, ha continuato. “Le asimmetrie fiscali dell’Olanda, ma anche di Lussemburgo, Irlanda e Malta – ha affermato -, sono asimmetrie per avere creato veri e propri paradisi fiscali. Questo nel mondo della finanza globale e della liquidità della globalizzazione finanziaria incide. Putin – ha proseguito Paragone – ha giocato sul doppio livello, uno è quello della guerra come convenzionalmente la intendiamo ma c’è un altro ancora più grosso. Perchè il tavolo di mediazione non torna a essere la prima grande notizia? Secondo me – ha continuato – c’è una parte che gioca in maniera invisibile e che è la prima a non volere la mediazione perchè non vuole il suo frutto. Chi pensa che Putin debba essere sconfitto totalmente vuol dire che non ha interesse a costruire la mediazione”, ha aggiunto.
“La pace possibile impone che anche Putin non si alzi dal tavolo completamente sconfitto”, ha affermato. Per il leader di Italexit, anche “Zelensky ha le sue responsabilità verso il suo popolo ma anche verso l’Ue che sta vivendo all’interno le dinamiche di conflitto”, ha detto. “Temo che tutta la grammatica delle sanzioni – ha aggiunto Paragone – vada completamente rivista e vanno rivisti anche i nostri rapporti con la Russia”.
C’è anche il tema che riguarda l’Unione europea. “E’ urgente per me andare fuori dalla gabbia europea”, ha detto Paragone spiegando l’origine del nome Italexit. “Il Made in Italy – ha evidenziato – è fatto dal trionfo delle eccellenze. Se l’Unione europea serve per trovare una standardizzazione, a me non serve. Anche il Pnrr batterà in testa. Quei soldi alla fine – ha continuato – non arrivano del tutto sull’economia reale italiana e poi gli importi andranno rivisti”.
Paragone si è soffermato sulla crisi energetica e sulle possibili soluzioni. “Lo scostamento di bilancio – ha continuato – è fare un pò più di deficit ma questo deficit andrebbe a creare una specie di rete di protezione a favore di famiglie e imprese”. Per Paragone occorre, inoltre, “aggredire in maniera totale gli speculatori”.
Sul piano europeo “il discorso del tetto al prezzo del gas comporta uno spazio di speculazione”, ha sottolineato il leader di Italexit. “Se annunci il tetto al prezzo del gas – ha spiegato – hai liberato i piranha dentro il loro habitat naturale. Infatti i predatori dentro queste dichiarazioni si sono mossi e hanno fatto grandissimi affari. Ha senso – ha aggiunto – continuare a parlare di cose su cui sai benissimo che non c’è il punto di caduta perchè la Germania non riesce a trovarlo? La Confindustria tedesca dice che non può fare a meno del gas russo. E io non voglio fare a meno del gas russo”, ha evidenziato. Per Paragone “abbiamo pagato il conto dell’instabilità libica e adesso rischiamo di pagare anche il conto dell’instabilità russa”.
A proposito della Russia, si discute anche sulle sanzioni. “Vanno non solo riviste ma tolte, perchè alla fine sono gli italiani a pagare il prezzo di una guerra che nè vogliono nè hanno mai ingaggiato”, ha detto. “La Norvegia sta facendo affari d’oro”, ha continuato. “Le asimmetrie fiscali dell’Olanda, ma anche di Lussemburgo, Irlanda e Malta – ha affermato -, sono asimmetrie per avere creato veri e propri paradisi fiscali. Questo nel mondo della finanza globale e della liquidità della globalizzazione finanziaria incide. Putin – ha proseguito Paragone – ha giocato sul doppio livello, uno è quello della guerra come convenzionalmente la intendiamo ma c’è un altro ancora più grosso. Perchè il tavolo di mediazione non torna a essere la prima grande notizia? Secondo me – ha continuato – c’è una parte che gioca in maniera invisibile e che è la prima a non volere la mediazione perchè non vuole il suo frutto. Chi pensa che Putin debba essere sconfitto totalmente vuol dire che non ha interesse a costruire la mediazione”, ha aggiunto.
“La pace possibile impone che anche Putin non si alzi dal tavolo completamente sconfitto”, ha affermato. Per il leader di Italexit, anche “Zelensky ha le sue responsabilità verso il suo popolo ma anche verso l’Ue che sta vivendo all’interno le dinamiche di conflitto”, ha detto. “Temo che tutta la grammatica delle sanzioni – ha aggiunto Paragone – vada completamente rivista e vanno rivisti anche i nostri rapporti con la Russia”.
C’è anche il tema che riguarda l’Unione europea. “E’ urgente per me andare fuori dalla gabbia europea”, ha detto Paragone spiegando l’origine del nome Italexit. “Il Made in Italy – ha evidenziato – è fatto dal trionfo delle eccellenze. Se l’Unione europea serve per trovare una standardizzazione, a me non serve. Anche il Pnrr batterà in testa. Quei soldi alla fine – ha continuato – non arrivano del tutto sull’economia reale italiana e poi gli importi andranno rivisti”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).